Comune di Ruda
Ruda
Via Mosettig 2 - 33050 - Ruda (UD)
Friuli Venezia Giulia
tel: 0431 99077 fax: 0431 973254
e-mail: protocollo@com-ruda.regione.fvg.it
pec: comune.ruda@certgov.fvg.it
web: www.comunediruda.it
Approfondimenti
Coro Polifonico di RudaStoria
Il toponimo Ruda potrebbe derivare dal latino Rota con allusione a qualche ruota di mulino, oppure essere di origine germanica se non addirittura Longobarda.
Si presume infatti che il paese sia stato fondato dai Longobardi nel VII o VIII secolo. Venne devastato dagli Ungari nelle loro scorrerie in Friuli del X secolo. Fu quindi ricostruito dai Cavalieri Crociati di S. Giovanni, che nelle vicinanze avevano eretto una “Commenda”, ovvero una specie di ospizio o ospedale ed una chiesa dedicata a S. Nicolò.
Per la loro vicinanza ad un argine costruito sul Torre presero ambedue il nome di S. Nicolò di Levada. I Cavalieri, oltre che dare ospitalità ai pellegrini diretti in oriente, insegnarono ai coloni, che erano scesi dalle montagne, a coltivare i campi, a disboscare, a prosciugare le paludi, a gettare ponti. Infatti per riconoscenza nello stemma del Comune campeggia la croce dei Cavalieri.
Si ricorda anche che nel 1200 tra l’Isonzo e il Livenza vi era un’immensa foresta tagliata da due o tre strade costruite dai Romani che collegavano Aquileia con l’oriente e l’occidente. Una di queste era la Pedrata (Petrata o Silicata), che fu affidata dal Patriarca ai Cavalieri di S. Giovanni con l’incarico di mantenerla praticabile e di difenderla dai ladroni e dagli assassini che infestavano la zona.
Il documento più antico che cita Ruda risale al 1249, redatto dal Patriarca Bertoldo di Andechs, che descrive la zona come inabitata e deserta, infestata da predoni che rapinavano i pellegrini diretti in Terra Santa
Ruda segui poi le vicende del Patriarcato, sotto, Venezia, gli Austriaci e, nel 1866, con il regno d’Italia.
Si presume infatti che il paese sia stato fondato dai Longobardi nel VII o VIII secolo. Venne devastato dagli Ungari nelle loro scorrerie in Friuli del X secolo. Fu quindi ricostruito dai Cavalieri Crociati di S. Giovanni, che nelle vicinanze avevano eretto una “Commenda”, ovvero una specie di ospizio o ospedale ed una chiesa dedicata a S. Nicolò.
Per la loro vicinanza ad un argine costruito sul Torre presero ambedue il nome di S. Nicolò di Levada. I Cavalieri, oltre che dare ospitalità ai pellegrini diretti in oriente, insegnarono ai coloni, che erano scesi dalle montagne, a coltivare i campi, a disboscare, a prosciugare le paludi, a gettare ponti. Infatti per riconoscenza nello stemma del Comune campeggia la croce dei Cavalieri.
Si ricorda anche che nel 1200 tra l’Isonzo e il Livenza vi era un’immensa foresta tagliata da due o tre strade costruite dai Romani che collegavano Aquileia con l’oriente e l’occidente. Una di queste era la Pedrata (Petrata o Silicata), che fu affidata dal Patriarca ai Cavalieri di S. Giovanni con l’incarico di mantenerla praticabile e di difenderla dai ladroni e dagli assassini che infestavano la zona.
Il documento più antico che cita Ruda risale al 1249, redatto dal Patriarca Bertoldo di Andechs, che descrive la zona come inabitata e deserta, infestata da predoni che rapinavano i pellegrini diretti in Terra Santa
Ruda segui poi le vicende del Patriarcato, sotto, Venezia, gli Austriaci e, nel 1866, con il regno d’Italia.