Comune di Agordo
Agordo
Piazzale G. Marconi, 1 - 32021 - Agordo (BL)
Veneto
tel: 0437 62295 fax: 0437 65019
e-mail: agordo@agordino.bl.it
pec: comune.agordo.bl@pecveneto.it
web: www.comune.agordo.bl.it
Storia
L'antica Agùnto o Augùrde o anche Agort è il capoluogo della parte centrale della vallata del torrente Cordevole, tributario di destra del fiume Piave.
Sulla conca fanno capolino alcune famose cime dolomitiche: l'Agner, le Pale di San Lucano, le torri meridionali della Civetta, il Framont, le Moiazze, il Moschesin, i Monti del Sole.
Il primo documento scritto in cui viene nominata Agordo è dell'imperatore Berengario nel 923. In epoca feudale è comune autonomo in contrapposizione a Belluno.
Il centro cittadino è vivace, luogo di transito verso le località di villeggiatura più in alto nelle Dolomiti, ma anche luogo di villeggiatura per la sue peculiarità climatiche.
Tra le caratteristiche viuzze del nucleo storico numerosi sono i negozietti, ma soprattutto le osterie, un tempo luogo di socializzazione per i montanari che calavano dalle più remote contrade della vallata.
A dominare Piazza della Libertà la chiesa arcidiaconale dedicata a Santa Maria Nascente, caratteristica per i due campanili, con all'interno custodite opere di Palma il Giovane, del Varotari e di altri artisti locali. Dirimpettaio il grande Broi, un lungo giardino tenuto a prato e circonadato da siepe, luogo di passeggio e spazio per manifestazioni. A fianco la grande Villa De'Manzoni.
Nelle immediate vicinanze di Agordo, notevole è il Centro Minerario della Valle Imperina (in comune di Rivamonte), cuore del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, parzialmente restaurato a museo e ostello e con la possibilità di visitare ambienti e luoghi minerari con interessanti passeggiate.
Presso la Luxottica si trova un interessante Museo degli Occhiali.
Sulla conca fanno capolino alcune famose cime dolomitiche: l'Agner, le Pale di San Lucano, le torri meridionali della Civetta, il Framont, le Moiazze, il Moschesin, i Monti del Sole.
Il primo documento scritto in cui viene nominata Agordo è dell'imperatore Berengario nel 923. In epoca feudale è comune autonomo in contrapposizione a Belluno.
Il centro cittadino è vivace, luogo di transito verso le località di villeggiatura più in alto nelle Dolomiti, ma anche luogo di villeggiatura per la sue peculiarità climatiche.
Tra le caratteristiche viuzze del nucleo storico numerosi sono i negozietti, ma soprattutto le osterie, un tempo luogo di socializzazione per i montanari che calavano dalle più remote contrade della vallata.
A dominare Piazza della Libertà la chiesa arcidiaconale dedicata a Santa Maria Nascente, caratteristica per i due campanili, con all'interno custodite opere di Palma il Giovane, del Varotari e di altri artisti locali. Dirimpettaio il grande Broi, un lungo giardino tenuto a prato e circonadato da siepe, luogo di passeggio e spazio per manifestazioni. A fianco la grande Villa De'Manzoni.
Nelle immediate vicinanze di Agordo, notevole è il Centro Minerario della Valle Imperina (in comune di Rivamonte), cuore del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, parzialmente restaurato a museo e ostello e con la possibilità di visitare ambienti e luoghi minerari con interessanti passeggiate.
Presso la Luxottica si trova un interessante Museo degli Occhiali.