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Comune di Gradisca d'Isonzo

Gradisca d'Isonzo

Via M. Ciotti 49 - 34072 - Gradisca d'Isonzo (GO)
Friuli Venezia Giulia

tel: 0481 967911 fax: 0481 960622

e-mail: segretario@com-gradisca-d-isonzo.regione.fvg.it
pec: comune.gradiscadisonzo@certgov.fvg.it
web: www.gradisca.totemonline.com

Storia

Il toponimo deriva dallo sloveno gradišce che significa “luogo fortificato”. Viene nominato per la prima volta nel 1160, appunto come luogo fortificato della gastaldia di Farra. Però bisogna aspettare il sec. XV perché Gradisca acquisti importanza. Sino al 1473 infatti era formata da alcune capanne, abitate da contadini alle dipendenze del castello feudale di Farra d’Isonzo.

Venezia decise di costruire nel luogo una fortezza, sia per contrastare le invasioni turche ma soprattutto, per frenare l’espansione dei conti di Gorizia e quindi le mire dell’Austria. Nonostante le proteste, del conte Leonardo, la fortezza fu costruita nel territorio della contea goriziana. La cinta muraria con sette torri fu compiuta nel 1496-98 ed obbligò i Turchi nel 1499 a deviare il loro itinerario verso il Friuli. Nel 1500 fu consultato anche Leonardo da Vinci per le opere di rafforzamento.

Nel 1509 Massimiliano d’Asburgo sconfisse Venezia ed entrò in possesso di Gradisca che sarebbe rimasta austriaca, divenendo contea sovrana sotto il dominio dei principi Eggemberg sino alla prima guerra mondiale, nonostante i tentativi di Venezia di riprenderla durante la”Guerra di Gradisca”(1615-17).

Il 25 febbraio 1647 l’imperatore Ferdinando III la vendette, assieme a 43 comuni, e con il titolo di contea principesca, a Gianantonio Eggemberg, con il patto che, quando questo casato fosse estinto, la contea sarebbe ritornata alla Casa d’Austria. Ebbe propri ordinamenti, propria moneta ed un’amministrazione esercitata dagli Stati Gradiscani (piccolo parlamento locale). I principi di Eggemberg non furono mai qui ad abitare.

Il loro casato si estinse nel 1717 e la contea ritornò nel 1754 sotto il dominio imperiale, mantenendo però intatti i suoi privilegi.

Alcuni dei suoi Capitani si resero benemeriti: come Nicolò II della Torre che completò le fortificazioni esistenti; Giacomo Attems, che non solo costruì gran parte della cinta del castello ma dotò la fortezza di nuovi ordinamenti giuridici con i quali Gradisca si resse anche quando entrò a far parte della contea di Gorizia; Francesco Ulderico della Torre, certamente il più famoso ed intraprendente dei capitani, fece costruire fra l’altro la Loggia dei Mercanti, il grande Palazzo Torriani, e il Monte di Pietà.

La città fu anche interessata nelle guerre napoleoniche e nel 1797 fu conquistata da Napoleone. Da Gradisca nel 1813 Eugenio Beauharnais lanciò un famoso proclama.

Nel 1818 il castello che da tempo era stato convertito in caserma, fu adibito ad ergastolo di detenuti condannati al lavoro. Così nel periodo del Risorgimento vi languirono molti patrioti italiani. Gradisca, nella Prima Guerra mondiale, fu testimone dei maggiori avvenimenti che si svolsero sulle alture carsiche, davanti a Gradisca, tra Castelnuovo, Sagrado e il Monte San Michele. Gradisca seguì poi le vicissitudini degli altri comuni del Friuli.

Nella Seconda Guerra mondiale subì i bombardamenti anglo-americani e l’occupazione tedesca. Oggi è un attivo centro dove si sono sviluppate varie attività vinicole, commerciali, artigianali e industriali.