Comune di Ronchi dei Legionari
Ronchi dei Legionari
Piazza Unità d'Italia 1 - 34077 - Ronchi dei Legionari (GO)
Friuli Venezia Giulia
tel: 0481 477230 fax: 0481 477101
e-mail: info@com-ronchi-dei-legionari.regione.fvg.it
pec: comune.ronchideilegionari@certgov.fvg.it
web: www.comuneronchi.it
Approfondimenti
Associazione Culturale BisiacaLaghi delle Mucille
Storia
Al nome originario di Ronchi, che deriva dal latino roncare “disboscare” da confrontare col friulano rònc “terreno messo a coltura attraverso il disboscamento”, è stato aggiunto “dei Legionari” con Regio Decreto del 2/11/1925 n. 2099 a ricordo del Legionari di Gabriele D’Annunzio che qui si radunarono e partirono il 12 settembre 1919 per l’impresa di Fiume.
Le sue origini si perdono nella notte dei tempi e sono comunque antichissime, come sta a dimostrare la necropoli in località Montegone che conta un centinaio di tombe primitive e vasi d’argilla coperti di pietre, venuta alla luce quando nei primi anni del Novecento ebbero inizio gli scavi del canale irriguo De Dottori.
Gli attuali edifici dell’abitato di Ronchi poggiano sulle rovine dei palazzi dei patrizi che furono qui attirati nel primo secolo dall’importanza che derivò alla località dalla costruzione di un ponte sul ramo dell’Isonzo che correva nei pressi della collinetta su cui sorge la Chiesa di S. Lorenzo. In seguito ci fu l’apertura di una strada, la Via Gemina, che da Aquileia dopo Ronchi si biforcava andando una a Trieste e in Istria, e l’altra a Emona, l’attuale Lubiana.
Il ponte di Ronchi si vuole sia stato teatro della battaglia decisiva che i Romani persero nel 489 contro Teodorico e che suggellò la fine dell’Impero d’Occidente. Il nome di Ronchi compare scritto per la prima volta nel diploma di Ravenna del 29 aprile 967, diploma con il quale Ottone I donava al Patriarca d’Aquileia Rodoaldo dei luoghi fra cui quello denominato Ronchas o Ronchis.
Ronchi assieme ai paesi vicini non ebbe vita facile a seguito le continue scorrerie da parte dei conti di Gorizia. Passata da Venezia all’Austria, da questa alla Francia e poi di nuovo all’Austria per il trattato di Fontainebleau, nel ‘700 e ‘800 Ronchi visse abbastanza tranquilla.
Nel 1850 ebbe un Podestà. Da ricordare che il 16 settembre 1882 fu arrestato in una vecchia locanda del paese il giovane studente universitario Guglielmo Oberdan, mentre si accingeva a compiere un attentato all’imperatore Francesco Giuseppe. Venne impiccato dagli austriaci il 20 dicembre dello stesso anno a Trieste.
Nel 1912 fu elevata al rango di Borgata l’equivalente di cittadina.
Nel corso della prima guerra mondiale Ronchi fu fra le località distrutte dall’allagamento dei territori che il comando austriaco aveva ordinato per impedire il passaggio e l’avanzata degli Italiani, durante la prima guerra mondiale.
Ritornò all’Italia nel 1918.
Le sue origini si perdono nella notte dei tempi e sono comunque antichissime, come sta a dimostrare la necropoli in località Montegone che conta un centinaio di tombe primitive e vasi d’argilla coperti di pietre, venuta alla luce quando nei primi anni del Novecento ebbero inizio gli scavi del canale irriguo De Dottori.
Gli attuali edifici dell’abitato di Ronchi poggiano sulle rovine dei palazzi dei patrizi che furono qui attirati nel primo secolo dall’importanza che derivò alla località dalla costruzione di un ponte sul ramo dell’Isonzo che correva nei pressi della collinetta su cui sorge la Chiesa di S. Lorenzo. In seguito ci fu l’apertura di una strada, la Via Gemina, che da Aquileia dopo Ronchi si biforcava andando una a Trieste e in Istria, e l’altra a Emona, l’attuale Lubiana.
Il ponte di Ronchi si vuole sia stato teatro della battaglia decisiva che i Romani persero nel 489 contro Teodorico e che suggellò la fine dell’Impero d’Occidente. Il nome di Ronchi compare scritto per la prima volta nel diploma di Ravenna del 29 aprile 967, diploma con il quale Ottone I donava al Patriarca d’Aquileia Rodoaldo dei luoghi fra cui quello denominato Ronchas o Ronchis.
Ronchi assieme ai paesi vicini non ebbe vita facile a seguito le continue scorrerie da parte dei conti di Gorizia. Passata da Venezia all’Austria, da questa alla Francia e poi di nuovo all’Austria per il trattato di Fontainebleau, nel ‘700 e ‘800 Ronchi visse abbastanza tranquilla.
Nel 1850 ebbe un Podestà. Da ricordare che il 16 settembre 1882 fu arrestato in una vecchia locanda del paese il giovane studente universitario Guglielmo Oberdan, mentre si accingeva a compiere un attentato all’imperatore Francesco Giuseppe. Venne impiccato dagli austriaci il 20 dicembre dello stesso anno a Trieste.
Nel 1912 fu elevata al rango di Borgata l’equivalente di cittadina.
Nel corso della prima guerra mondiale Ronchi fu fra le località distrutte dall’allagamento dei territori che il comando austriaco aveva ordinato per impedire il passaggio e l’avanzata degli Italiani, durante la prima guerra mondiale.
Ritornò all’Italia nel 1918.