Comune di San Canzian d'Isonzo
San Canzian d'Isonzo
Largo Garibaldi 37 -34075 - San Canzian d'Isonzo (GO)
Friuli Venezia Giulia
tel: 0481 472311 fax: 0481 472334
e-mail: info@comune.sancanziandisonzo.go.it
pec: comune.sancanziandisonzo@certgov.fvg.it
web: www.comune.sancanziandisonzo.go.it
Storia
I numerosi reperti ritrovati testimoniano che la zona era abitata sin dall’epoca romana. Si chiamava allora Aquae Gradatae e sembra fosse uno scalo marittimo di Aquileia. Secondo la tradizione nel territorio comunale subirono il martirio nell’anno 303 d.C. i Santi Canzio, Canziano e Canzianilla decapitati assieme al loro maestro Proclo.
Essi, nobili romani, erano fuggiti da Roma causa le terribili persecuzioni di Diocleziano. Arrestati ad Aquileia dal governatore Dulcidio furono processati ma rimessi in libertà perché di sangue nobile. Diocleziano invece ordinò che fossero giustiziati e i tre, raggiunti ad Aquae Gradatae furono decapitati.
Dei tre martiri ha avuto origine il nome del paese. Qui furono martirizzati e giustiziati anche S. Proto e S. Crisogono (304) i cui corpi sono conservati in sarcofagi nella chiesetta di S. Proto. Lo stemma comunale porta nel lato sinistro in ricordo di questi martiri cinque croci.
Tutto il territorio comunale fu devastato agli Unni con a capo il loro re Attila, che sostarono nella zona per ben tre mesi, durante l’assedio di Aquileia del 452. Poi fu la volta degli Ungari, che razziarono il territorio nel 819. Il paese fu possedimento dei Patriarchi ma vi ebbero proprietà e beni anche il Monastero di Moggio e quello dei Battuti di Cividale.
Nel 1028 Corrado II, il Salico, suggellò la dominazione di Aquileia sino al Timavo, ma concesse la permuta di S. Canziano con Muggia perciò il paese fu sottoposto alla giurisdizione del Vescovo di Trieste e vi rimase sino alla venuta dei Veneziani nel 1420.
Rimase possedimento di Venezia sino al 1797 quando, con il trattato di Campoformido, passò sotto l’Austria dove rimase, salvo il breve periodo francese, sino alla prima guerra mondiale.
Dal 1918 fu riunito all’Italia e venne aggregato alla provincia di Trieste. Nell'aprile del 1933, in località Pieris, viene inaugurato dal Duca d'Aosta il ponte sull'Isonzo che congungerà le provincie di Udine e Trieste. È lungo 434 metri e poggia su quindici arcate.
Nel 1947, verrà aggregato alla nuova provincia di Gorizia quando passò a quella di Gorizia.
Essi, nobili romani, erano fuggiti da Roma causa le terribili persecuzioni di Diocleziano. Arrestati ad Aquileia dal governatore Dulcidio furono processati ma rimessi in libertà perché di sangue nobile. Diocleziano invece ordinò che fossero giustiziati e i tre, raggiunti ad Aquae Gradatae furono decapitati.
Dei tre martiri ha avuto origine il nome del paese. Qui furono martirizzati e giustiziati anche S. Proto e S. Crisogono (304) i cui corpi sono conservati in sarcofagi nella chiesetta di S. Proto. Lo stemma comunale porta nel lato sinistro in ricordo di questi martiri cinque croci.
Tutto il territorio comunale fu devastato agli Unni con a capo il loro re Attila, che sostarono nella zona per ben tre mesi, durante l’assedio di Aquileia del 452. Poi fu la volta degli Ungari, che razziarono il territorio nel 819. Il paese fu possedimento dei Patriarchi ma vi ebbero proprietà e beni anche il Monastero di Moggio e quello dei Battuti di Cividale.
Nel 1028 Corrado II, il Salico, suggellò la dominazione di Aquileia sino al Timavo, ma concesse la permuta di S. Canziano con Muggia perciò il paese fu sottoposto alla giurisdizione del Vescovo di Trieste e vi rimase sino alla venuta dei Veneziani nel 1420.
Rimase possedimento di Venezia sino al 1797 quando, con il trattato di Campoformido, passò sotto l’Austria dove rimase, salvo il breve periodo francese, sino alla prima guerra mondiale.
Dal 1918 fu riunito all’Italia e venne aggregato alla provincia di Trieste. Nell'aprile del 1933, in località Pieris, viene inaugurato dal Duca d'Aosta il ponte sull'Isonzo che congungerà le provincie di Udine e Trieste. È lungo 434 metri e poggia su quindici arcate.
Nel 1947, verrà aggregato alla nuova provincia di Gorizia quando passò a quella di Gorizia.