Comune di Codevigo
Codevigo
Via Vittorio Emanuele III 33 - 35020 - Codevigo (PD)
Veneto
tel: 049 5817006 fax: 049 5817304
e-mail: segreteria@comune.codevigo.pd.it
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web: www.comune.codevigo.pd.it
Storia
Già Caput Vici, Codevigo affonda le sue radici in epoca romana. Il primo documento ufficiale in cui si trova menzionato il nome di Caput de Vicco risale al 988. Nominata Caput de Vico nel 1026, Caput de Vigo successivamente e nuovamente Capo de Vigo poi, infine diviene Codevigo. È del 988 un atto di Domenico dei fu Roberto che sancisce la donazione dei beni in loco et fundo Caput de Vicco al Monastero della Santissima Trinità di Brondolo Nel 1026 il nome presente in un altro atto è cambiato in Caput de Vico e successivamente in Caput de Vigo.
I signori di Padova, i Carraresi, possedettero il territorio nel XIV secolo, allora confinante con la Serenissima Repubblica di Venezia. I Carraresi costruirono fortezze e lungo il confine un sistema difensivo basato su torri di avvistamento.
Quando i veneziani sconfissero i Carraresi, iniziarono delle opere idrauliche al fine di salvaguardare la laguna dall'interramento. Il taglio della "brenta nova" provocò in zona numerose alluvioni che provocarono nel tempo un deterioramento del territorio, che diventò acquitrinoso. Le popolazioni abbandonarono quindi gli insediamenti. Solamente dopo gli interventi di bonifica nella prima metà del '500 voluti dai Cornaro la popolazione incrementa e di conseguenza si incrementa anche l'economina locale
La storia di Codevigo è strettamente legata alla famiglia dei Cornaro. La facciata della chiesa fu commissionata al Falconetto proprio da loro; dello stesso è anche la villa rustica. Assieme ad Alvise Cornaro, Angelo Beolco detto il Ruzante villeggiava nel palazzo attorno alla prima metà del '500. Dopo il dominio dei Cornaro, i beni di Codevigo passano in mano ai Foscari. La chiesa è dedicata a San Zaccaria Profeta ed è citata in un atto di donazione del 13 luglio 1173. La chiesa è di costruzione cinquecentesca di Lorenzo da Bologna mentra la facciata è del Falconetto.
I signori di Padova, i Carraresi, possedettero il territorio nel XIV secolo, allora confinante con la Serenissima Repubblica di Venezia. I Carraresi costruirono fortezze e lungo il confine un sistema difensivo basato su torri di avvistamento.
Quando i veneziani sconfissero i Carraresi, iniziarono delle opere idrauliche al fine di salvaguardare la laguna dall'interramento. Il taglio della "brenta nova" provocò in zona numerose alluvioni che provocarono nel tempo un deterioramento del territorio, che diventò acquitrinoso. Le popolazioni abbandonarono quindi gli insediamenti. Solamente dopo gli interventi di bonifica nella prima metà del '500 voluti dai Cornaro la popolazione incrementa e di conseguenza si incrementa anche l'economina locale
La storia di Codevigo è strettamente legata alla famiglia dei Cornaro. La facciata della chiesa fu commissionata al Falconetto proprio da loro; dello stesso è anche la villa rustica. Assieme ad Alvise Cornaro, Angelo Beolco detto il Ruzante villeggiava nel palazzo attorno alla prima metà del '500. Dopo il dominio dei Cornaro, i beni di Codevigo passano in mano ai Foscari. La chiesa è dedicata a San Zaccaria Profeta ed è citata in un atto di donazione del 13 luglio 1173. La chiesa è di costruzione cinquecentesca di Lorenzo da Bologna mentra la facciata è del Falconetto.