Comune di Tombolo
Tombolo
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Storia
Proprio nel paese di Tombolo mosse i primi passi del suo ministero sacerdotale Don Giuseppe Sarto che sarebbe diventato dapprima Papa Pio X e, successivamente, elevato agli onori degli altari e canonizzato come San Pio X.
Giuseppe Melchiorre Sarto nacque a Riese il 02 giugno 1835. Visse un’infanzia serena e tranquilla in famiglia condividendo la vita del paese e della parrocchia fino all’entrata in seminario a Padova il 13 novembre 1850.
Fu ordinato Sacerdote il 18 settembre 1858 nel duomo di Castelfranco Veneto per l’imposizione delle mani del Vescovo Antonio Farina, ora Beato. Aveva compiuto da tre mesi 23 anni, uno in meno dell’età prevista per cui dovette chiedere speciale dispensa alla Santa Sede.
Divenuto sacerdote fu destinato alla comunità di Tombolo, inviato al Parroco di allora Don Antonio Costantini, originario di Cortina d’Ampezzo, che era di malferma salute.
Don Giuseppe Sarto, giovane sacerdote, giunse a Tombolo, inviato dai Superiori, verso la metà del novembre 1858, ricevette amabile accoglienza dal Costantini che vide subito in lui un giovane aperto, facile alle relazioni e pieno di buona volontà.
Don Giuseppe Sarto, giovane sacerdote, giunse a Tombolo, inviato dai Superiori, verso la metà del novembre 1858, ricevette amabile accoglienza dal Costantini che vide subito in lui un giovane aperto, facile alle relazioni e pieno di buona volontà.A Tombolo don Giuseppe trovò un ambiente di diffuso analfabetismo. Soltanto pochi sapevano leggere e scrivere. La prima scuola solo maschile a Tombolo era stata aperta pochi anni prima nel 1842 (a Onara sarà qualche anno dopo).
Avviò pertanto la scuola serale per i ragazzi e i giovani analfabeti del paese e per qualche tempo egli stesso fu Direttore di questa scuola serale. Durante gli anni del suo ministero a Tombolo si compì l’Unità d’Italia.L’esperienza pastorale di don Giuseppe Sarto a Tombolo, in qualità di cappellano, fu particolarmente vivace ed intensa. Da tempo ormai il parroco di Tombolo, don Costantini, andava sostenendo che don Giuseppe, così dotato, era sprecato a Tombolo e si adoperò perché il giovane cappellano potesse dar prova della sua arte oratoria e delle sue spiccate qualità anche alla presenza del Vescovo che lo invitò in Cattedrale a Treviso, alla presenza pure dei canonici e dei notabili della città, a tenere il panegirico di Sant’Antonio e, successivamente, del Beato Enrico da Bolzano suscitando l’ammirazione di tutti.Pertanto don Giuseppe fu invitato dal Vescovo a partecipare al concorso a parroco e fu nominato Arciprete dell’importante parrocchia di Salzano (1867).
Il 16 novembre 1884 viene consacrato Vescovo nella Basilica di S. Apollinare a Roma ed inviato alla diocesi di Mantova dove rimarrà fino al giugno del 1893, anno in cui viene nominato Cardinale e successivamente Patriarca di Venezia. Il 4 agosto 1903 viene eletto Papa e assume il nome di Pio X.
Pio X morì il 20 agosto 1914. Venne proclamato Beato il 3 giugno 1951 nella Basilica di San Pietro in Roma e, tre anni dopo, il 29 maggio 1954 in Piazza San Pietro si conclude il procedimento di canonizzazione e viene proclamato San Pio X.
Giuseppe Melchiorre Sarto nacque a Riese il 02 giugno 1835. Visse un’infanzia serena e tranquilla in famiglia condividendo la vita del paese e della parrocchia fino all’entrata in seminario a Padova il 13 novembre 1850.
Fu ordinato Sacerdote il 18 settembre 1858 nel duomo di Castelfranco Veneto per l’imposizione delle mani del Vescovo Antonio Farina, ora Beato. Aveva compiuto da tre mesi 23 anni, uno in meno dell’età prevista per cui dovette chiedere speciale dispensa alla Santa Sede.
Divenuto sacerdote fu destinato alla comunità di Tombolo, inviato al Parroco di allora Don Antonio Costantini, originario di Cortina d’Ampezzo, che era di malferma salute.
Don Giuseppe Sarto, giovane sacerdote, giunse a Tombolo, inviato dai Superiori, verso la metà del novembre 1858, ricevette amabile accoglienza dal Costantini che vide subito in lui un giovane aperto, facile alle relazioni e pieno di buona volontà.
Don Giuseppe Sarto, giovane sacerdote, giunse a Tombolo, inviato dai Superiori, verso la metà del novembre 1858, ricevette amabile accoglienza dal Costantini che vide subito in lui un giovane aperto, facile alle relazioni e pieno di buona volontà.A Tombolo don Giuseppe trovò un ambiente di diffuso analfabetismo. Soltanto pochi sapevano leggere e scrivere. La prima scuola solo maschile a Tombolo era stata aperta pochi anni prima nel 1842 (a Onara sarà qualche anno dopo).
Avviò pertanto la scuola serale per i ragazzi e i giovani analfabeti del paese e per qualche tempo egli stesso fu Direttore di questa scuola serale. Durante gli anni del suo ministero a Tombolo si compì l’Unità d’Italia.L’esperienza pastorale di don Giuseppe Sarto a Tombolo, in qualità di cappellano, fu particolarmente vivace ed intensa. Da tempo ormai il parroco di Tombolo, don Costantini, andava sostenendo che don Giuseppe, così dotato, era sprecato a Tombolo e si adoperò perché il giovane cappellano potesse dar prova della sua arte oratoria e delle sue spiccate qualità anche alla presenza del Vescovo che lo invitò in Cattedrale a Treviso, alla presenza pure dei canonici e dei notabili della città, a tenere il panegirico di Sant’Antonio e, successivamente, del Beato Enrico da Bolzano suscitando l’ammirazione di tutti.Pertanto don Giuseppe fu invitato dal Vescovo a partecipare al concorso a parroco e fu nominato Arciprete dell’importante parrocchia di Salzano (1867).
Il 16 novembre 1884 viene consacrato Vescovo nella Basilica di S. Apollinare a Roma ed inviato alla diocesi di Mantova dove rimarrà fino al giugno del 1893, anno in cui viene nominato Cardinale e successivamente Patriarca di Venezia. Il 4 agosto 1903 viene eletto Papa e assume il nome di Pio X.
Pio X morì il 20 agosto 1914. Venne proclamato Beato il 3 giugno 1951 nella Basilica di San Pietro in Roma e, tre anni dopo, il 29 maggio 1954 in Piazza San Pietro si conclude il procedimento di canonizzazione e viene proclamato San Pio X.