Comune di Vigodarzere
Vigodarzere
Via Ca' Pisani 74 - 35010 - Vigodarzere (PD)
Veneto
tel: 049 8888311 fax: 049 8871459
e-mail: comune@vigodarzerenet.it
pec: vigodarzere.pd@cert.ip-veneto.net
web: www.vigodarzerenet.it
Storia
Si trova interamente in pianura, l’altitudine media sul livello del mare è di m. 17, dista da Padova km. 7,700 e si estende su una superficie di 19,91 kmq.
Il servizio di trasporto pubblico è fornito con bus - APS linea n. 19, corriere Sita e con treno, linea ferroviaria Padova-Calalzo.
Già in epoca paleoveneta III-IV a. C. a Vigodarzere esisteva un valido sistema stradale detto – pista veneta –che fu via via perfezionato dai popoli che si succedettero.
Con l’arrivo dei Longobardi 568-569 con il re Alboino, Vigodarzere passa sotto il ducato di Treviso.
Il villaggio venne difeso da parte dei Longobardi dalle invasioni dei Bizantini con la costruzione di argini – agger – da cui deriverebbe il nome di Vigodarzere – vicus agger – villaggio sull’argine.
Nel 601 arriva anche il re Agilulfo che assedia di Padova e Vigodarzere che si trova alle porte della città diventa campo base degli eserciti che si succedettero, dai Franchi nel 774, gli Ungari nel 900, sino all’imperatore Massimiliano che era alla guida delle truppe della Lega di Cambrai nel 1509.
Intorno all’anno mille si insedia una nobile famiglia – Enrico da Vigodarzere, pare fosse di origine straniera, di investitura imperiale, professava la legge salica e per vicissitudini personale dei componenti,
assieme alla famiglia dei Camposampiero diventerà nemico degli Ezzelini.
La famiglia Vigodarzere aveva costruito un Castello poi trasformato in casa di abitazione e che andò distrutto nel 1405.
La dinastia dei -Vigodarzere- si estingue nel primo ottocento con la fusione della famiglia Andrea Cittadella.
Nei secoli XI e XII si assiste al tramonto del feudalesimo e si costituiscono i Liberi Comuni, di conseguenza molte città divennero -Comuni- con propri statuti e podestà (sindaco).
Vigodarzere invece, continuò ad essere considerato “campagna di Padova” da cui dipendeva.
Il territorio di Vigodarzere è stato spesso teatro di lotte medioevali, nel 1328 gli Scaligeri di Verona riusciranno ad occupare Padova, poi nel 1338 Padova cadde in mano ai Visconti di Milano e solo nel 1339 Francesco Novello Carrarese poté ritentare la conquista di Padova e la riscossa partì proprio dal castello di Vigodarzere con esito positivo, cosicché i Visconti furono cacciati dal territorio padovano.
Nel 1405 ci furono le lotte decisive tra Venezia ed i Carraresi, i castelli di Vigodarzere e di Limena facevano parte della linea difensiva.
Padova con il governo della Repubblica veneta - La Serenissima – conobbe un periodo di tranquillità, sicurezza e prosperità economica, nonché culturale.
Fu un periodo di particolare attenzione per la regolazione delle acque che scorrevano nel territorio e venne costituito il – Consorzio di difesa di scolo ed irrigazione Brenta Vecchia a Sinistra -.
Il territorio venne diviso in sette prese e Vigodarzere apparteneva alla quinta presa.
Nel maggio del 1797 ci fu la fine della Repubblica veneta ed arrivarono le truppe di Napoleone, poi subentrarono gli Austriaci ed il territorio di Vigodarzere passò sotto il distretto di Padova.
Il Governo austriaco diede impulso alle opere pubbliche, strade, edilizia e scuola.
Nel 1866 il Veneto venne annesso al Regno d’Italia, primo sindaco a Vigodarzere fu Francesco Giacomelli che restò in carica sino al 1873. Vigodarzere all’epoca perdette due località Bragni e Brombeo che passarono sotto il Comune di Cadoneghe.
La Sede municipale e quella del medico condotto erano le vecchie scuole di Saletto.
Nel 1930 il podestà (sindaco) Benoni trasferì la sede comunale presso la Villa Cà Zusto, attuale Sede.
Ci furono dissidi tra Saletto e Tavo che volevano formare un Comune autonomo, ma mancarono le adesioni.
Con le due Guerre mondiali anche Vigodarzere subì dure conseguenze, ci furono 182 morti.
Nel 1907 a Saletto arrivò l’Ufficio postale
Nel 1911 arrivò la luce elettrica ed il telefono.
Nel 1912 furono costruite le scuole di Tavo.
Le prime scuole di Vigodarzere risalgono alla seconda metà del 1800.
Gli abitanti di Vigodarzere si chiamano –vigodarzerani- per qualcuno vigodarzerini.
LE FRAZIONI:
SALETTO: il suo nome sembra derivi dal nome longobardo –sala- che significa – centro economico ed il nome viene citato per la prima volta in un atto del 1085.
TAVO: nel passato Tavo era un villaggio alla corte di Limena ed i Signori feudali erano detti – proceri -. Successivamente il paese passò alla famiglia Scintilla che divenne ricca ed il titolare di Tavo divenne – Ottavo- Alla famiglia Scintilla subentrò la famiglia Mussato ultracentenaria con discendenti illustri come Albertino Mussato poeta e politico molto stimato. L’ultima erede fu la contessa Anna Mussto che andò in sposa al prof. Farini, romagnolo, fu docente presso l’Università di Padova.
TERRAGLIONE o SALGARO cioè luogo dove si piantano i salici.
Il nome deriva dal vicino terraglio.
Nel 918 venne fondato l’ospedale San Jacopo da Salgaro per i frati Ospitalieri.
Il servizio di trasporto pubblico è fornito con bus - APS linea n. 19, corriere Sita e con treno, linea ferroviaria Padova-Calalzo.
Già in epoca paleoveneta III-IV a. C. a Vigodarzere esisteva un valido sistema stradale detto – pista veneta –che fu via via perfezionato dai popoli che si succedettero.
Con l’arrivo dei Longobardi 568-569 con il re Alboino, Vigodarzere passa sotto il ducato di Treviso.
Il villaggio venne difeso da parte dei Longobardi dalle invasioni dei Bizantini con la costruzione di argini – agger – da cui deriverebbe il nome di Vigodarzere – vicus agger – villaggio sull’argine.
Nel 601 arriva anche il re Agilulfo che assedia di Padova e Vigodarzere che si trova alle porte della città diventa campo base degli eserciti che si succedettero, dai Franchi nel 774, gli Ungari nel 900, sino all’imperatore Massimiliano che era alla guida delle truppe della Lega di Cambrai nel 1509.
Intorno all’anno mille si insedia una nobile famiglia – Enrico da Vigodarzere, pare fosse di origine straniera, di investitura imperiale, professava la legge salica e per vicissitudini personale dei componenti,
assieme alla famiglia dei Camposampiero diventerà nemico degli Ezzelini.
La famiglia Vigodarzere aveva costruito un Castello poi trasformato in casa di abitazione e che andò distrutto nel 1405.
La dinastia dei -Vigodarzere- si estingue nel primo ottocento con la fusione della famiglia Andrea Cittadella.
Nei secoli XI e XII si assiste al tramonto del feudalesimo e si costituiscono i Liberi Comuni, di conseguenza molte città divennero -Comuni- con propri statuti e podestà (sindaco).
Vigodarzere invece, continuò ad essere considerato “campagna di Padova” da cui dipendeva.
Il territorio di Vigodarzere è stato spesso teatro di lotte medioevali, nel 1328 gli Scaligeri di Verona riusciranno ad occupare Padova, poi nel 1338 Padova cadde in mano ai Visconti di Milano e solo nel 1339 Francesco Novello Carrarese poté ritentare la conquista di Padova e la riscossa partì proprio dal castello di Vigodarzere con esito positivo, cosicché i Visconti furono cacciati dal territorio padovano.
Nel 1405 ci furono le lotte decisive tra Venezia ed i Carraresi, i castelli di Vigodarzere e di Limena facevano parte della linea difensiva.
Padova con il governo della Repubblica veneta - La Serenissima – conobbe un periodo di tranquillità, sicurezza e prosperità economica, nonché culturale.
Fu un periodo di particolare attenzione per la regolazione delle acque che scorrevano nel territorio e venne costituito il – Consorzio di difesa di scolo ed irrigazione Brenta Vecchia a Sinistra -.
Il territorio venne diviso in sette prese e Vigodarzere apparteneva alla quinta presa.
Nel maggio del 1797 ci fu la fine della Repubblica veneta ed arrivarono le truppe di Napoleone, poi subentrarono gli Austriaci ed il territorio di Vigodarzere passò sotto il distretto di Padova.
Il Governo austriaco diede impulso alle opere pubbliche, strade, edilizia e scuola.
Nel 1866 il Veneto venne annesso al Regno d’Italia, primo sindaco a Vigodarzere fu Francesco Giacomelli che restò in carica sino al 1873. Vigodarzere all’epoca perdette due località Bragni e Brombeo che passarono sotto il Comune di Cadoneghe.
La Sede municipale e quella del medico condotto erano le vecchie scuole di Saletto.
Nel 1930 il podestà (sindaco) Benoni trasferì la sede comunale presso la Villa Cà Zusto, attuale Sede.
Ci furono dissidi tra Saletto e Tavo che volevano formare un Comune autonomo, ma mancarono le adesioni.
Con le due Guerre mondiali anche Vigodarzere subì dure conseguenze, ci furono 182 morti.
Nel 1907 a Saletto arrivò l’Ufficio postale
Nel 1911 arrivò la luce elettrica ed il telefono.
Nel 1912 furono costruite le scuole di Tavo.
Le prime scuole di Vigodarzere risalgono alla seconda metà del 1800.
Gli abitanti di Vigodarzere si chiamano –vigodarzerani- per qualcuno vigodarzerini.
LE FRAZIONI:
SALETTO: il suo nome sembra derivi dal nome longobardo –sala- che significa – centro economico ed il nome viene citato per la prima volta in un atto del 1085.
TAVO: nel passato Tavo era un villaggio alla corte di Limena ed i Signori feudali erano detti – proceri -. Successivamente il paese passò alla famiglia Scintilla che divenne ricca ed il titolare di Tavo divenne – Ottavo- Alla famiglia Scintilla subentrò la famiglia Mussato ultracentenaria con discendenti illustri come Albertino Mussato poeta e politico molto stimato. L’ultima erede fu la contessa Anna Mussto che andò in sposa al prof. Farini, romagnolo, fu docente presso l’Università di Padova.
TERRAGLIONE o SALGARO cioè luogo dove si piantano i salici.
Il nome deriva dal vicino terraglio.
Nel 918 venne fondato l’ospedale San Jacopo da Salgaro per i frati Ospitalieri.