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Comune di Aviano

Aviano

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Friuli Venezia Giulia

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Approfondimenti

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Castello di Aviano
Malga Pian Mazzega
Santuario della Madonna del Monte, Aviano

Storia

I reperti archeologici trovati sul territorio di Aviano testimoniano  che fu abitata da diversi insediamenti fin da epoche preistoriche fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani. La derivazione latina del suo toponimo “Avidius” “Avilius” o “Avianus” si trova per la prima volta in un documento del XII secolo, però ci sono altri testi che riportano l’origine alle espressioni latine “Amnis Avium” e cioè fiumi degli ucelli.
Anche nella zona di Piancavallo, frazione di Aviano i recenti scavi e ritrovamenti affermano la prova che la zona era abitata in epoca preistorica in particolare si sono potuti riconoscere “ i limiti dell’ultimo glaciale e i modellamenti climatici collegati alle sue oscillazioni”. I casuali ritrovamenti di manufatti litici avvenuti durante i lavori per la costruzione delle prime strutture della famosa stazione sciistica offrirono l’occasione per ricerche sistematiche da parte della “Società Naturalistici” di Pordenone in contatto con l’Istituto di Geologia e Paleontologia Umana dell’Università di Ferrara dal 1971. I manufatti litici preistorici sono stati ritrovati negli scavi effettuati nella zona “Busa di Villotta”, questi indicano un insediamento del paleolitico superiore e probabilmente si tratta di insediamenti stagionali stabiliti per necessità di caccia. Altri frammenti, ma ceramici, attestano la presenza di un insediamento più recente, forse neolitico, risalente a 6000-5000 anni fa. In pianura, nella campagna di Aviano, sono poi stati fatti altri ritrovamenti di strumenti di caccia e da lavoro, risalenti sia al neolitico che al periodo romano. Un documento del 1161 cita che l’imperatore Federico in quell’anno concesse Aviano al Vescovo di Belluno, poi nel 1275, 1278 e 1300 ci sono notizie di “habitatores”.

Nel 1328 il castello di Aviano fu dato in feudo a Pietro de Rubeis a condizione che ne restaurasse un muro pericolante; nel 1334 Guglielmo, vicario del Patriarcato di Aquileia, infeuda i signori di Porcia, che si impegnano alla difesa da un possibile attacco, tre anni più tardi il Patriarca Bertrando, dopo aver spostato i Porcia a Saciletto, offre Aviano a Federico Savorgnan. Nel 1387 il Castello fu occupato dal da Carrara, alleato del patriarca commendatario Filippo d’Alencon.
Nel Quattrocento la storia del Castello di Aviano fa parte di quella della dominazione veneziana, nel 1499 subì la distruzione da parte dei turchi, che lasciarono gravi danni alla comunità. Nel Cinquecento Venezia, per ringraziare alla Serenissima, diede Aviano in feudo al condottiero Cristoforo da Tolentino poi passò ai conti Gabrieli che tennero Aviano fino al 1806, assegnando il governo ad  un capitano, che amministrava la giustizia assieme a due membri della comunità.
Lo stato attuale del Castello è di certo molto diverso da quello originale, i resti che sono rimasti testimoniano la presenza delle sue leggendarie sette torri e della doppia cerchia di mura, una ancor oggi circonda il castello vero e proprio, l’altra invece circonda la collina. Oltre al castello, ci sono diversi altri edifici storici, fra questi il Cinquecentesco Palazzo Policreti, nella frazione di Castello, e il più recente Palazzo Menegozzi con la sua facciata Settecentesca, che sorge proprio sulla piazza principale di Aviano.

La chiesa di San Zenone esisteva già nel 1295, nel 1524 dopo l’invasione dei Turchi fu ricostruita e consacrata, nel 1530 dotata di campanile. La chiesa attuale fu progettata dall’architetto Francesco Riccati di Treviso e costruita tra il 1769 e il 1802, qui si conserva una pala del Narvesa, due tele del Fasolo discepolo del Veronese, una di Franceso Ruschi e una di Nicolò Celesti, nell’ambito della parrocchia sorgono diversi oratori di grande valore artistico.Fra le varie chiese ci sono il Duomo di San Zenone e la Chiesa di S. Maria in Castello, c’è l’ipotesi che entrambe siano derivate dalla pieve di Montereale Valcellina e che la chiesa di Castello dipendeva, come il feudo, dal Patriarca di Aquileia, mentre San Zenone dipendeva dal Vescovo di Concordia.
Nella frazione di Castello si trova la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria e Giuliana, fatta costruire dalla famiglia Trevisan al posto di quella precedente nel 1589, gli elementi architettonici della facciata furono realizzati dall’architetto rinascimentale Vincenzo Scamozzi, all’interno della chiesa, nella cripta, si trova un “Vesperbild”, di cui si hanno pochi altri esemplari in Diocesi. Nel cimitero di Castello si trova la Chiesa di Santa Giuliana, di origine Trecentesca e ricostruita nel Cinquecento, gli affreschi Trecenteschi furono scoperti durante i lavori di restauro fra questi un affresco di Gianfrancesco da Tolmezzo, artista del quale si trova un’opera importante anche nella chiesa di San Gregorio. A Giais frazione d’Aviano si trova una chiesa che fu rifatta agli inizi del XVI secolo dall’architetto Saccardo di Venezia mescolando gli stili romanico, gotico e neoclassico.

Nella frazione di Marsure il Santuario della Madonna del Monte, secondo la tradizione, sorto nel luogo per l'apparizione della Vergine al contadino Antonio Zampara nel 1510. Il Santuario fu consacrato nel 1610 e rifatto più ampio dall'architetto Rinaldo di Venezia nel 1908-09, gli affreschi Seicenteschi sono venuti alla luce grazie ai recenti lavori di restauro. Poi nella chiesa della frazione di San Martino di Campagna si trova una statua lignea raffigurante San Isidoro e viene attribuita a Giacomo Onesti vissuto nel XVII secolo.
Ad Aviano nacque l’illustre e famoso Carlo Domenico dei nobili Cristofori, noto come Padre Marco d’Aviano, nato il 17 novembre del 1631. Fu un cappuccino predicatore, taumaturgo, consigliere dei sovrani, animatore delle armate cristiane nella difesa di Vienna assediata dai Turchi il 12 settembre 1683, città in cui morì il 13 agosto 1699. È sepolto nella Chiesa dei Cappuccini nella capitale austriaca, molto venerato dagli austriaci, in primo luogo dai membri della famiglia d’Asburgo, a Vienna gli è stato dedicato un monumento.
Ad Aviano ha sede uno dei gruppi folkloristici più famosi e amati in Italia e all’estero: “ I Danzerini di Aviano” questo gruppo nasce direttamente dalle tradizioni locali. Nei primissimi anni Venti si sono costituiti in gruppo recuperando costumi locali e la tipica orchestrina formata dalla fisarmonica, il violino e contrabbasso, ai quali più tardi si aggiunse anche il clarino.
La Base NATO
L’aeroporto militare di Aviano oggi Base NATO è l’erede diretto della prima Scuola di Aviazione, sorta a Pordenone, nelle praterie della Comina nel 1910, fu inaugurata il 7 agosto dello stesso anno con il volo di Cheuret e Hermann.
Ai primi di aprile del 1911 la scuola di volo fu chiusa per difficoltà economiche e il campo della Comina, fu donato allo stato. Nell’estate di quel anno il Ministero della Guerra prese possesso della Comina iniziando una scuola per i “Farman” a completamento della scuola di Aviano, dedicata ai “Bleriot”. Questo ultimo campo era entrato in funzione nell’aprile, su un terreno di circa 7 millioni di metri quadri, reso disponibile dal Comune di Aviano nella vasta prateria.
La disponibilità di un grande territorio e la sua favorevole ubicazione fecero ben presto di Aviano il maggior centro aviatorio militare d’Italia. Rimase campo-scuola, fino alla guerra del 1915-18 per i tipi d’aereo “Bleriot”, “Bristol”, “Etriek”, “Nieuport” e altri; oltre che per il loro uso, il campo di Aviano era attrezzato anche per la riparazione e la costruzione di aerei.
Con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915 Aviano e la Comina continuarono la loro attività bellica. Ad Aviano nel 1917 vennero effettuati i primi esperimenti di volo notturno, possibile soltanto nelle notti di luna per ragioni di visibilità. Dopo Caporetto i due campi furono abbandonati dai militari italiani attestati sul Piave e vennero occupati dagli invasori austriaci e tedeschi. Finito il conflitto, la sorte dei due campi di aviazione fu diversa: quello della Comina fu abbandonato e rimase a disposizione dell’autorità militare per le esigenze del esercito; Aviano invece torna ad essere sede dei piloti italiani e l’aeroporto fu classificato come campo militare custodito fino al sorgere della Regia Aeronautica il 28 marzo 1923.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale divenne sede della Base Nato e da allora ospita militari statunitensi. La grande tradizione aviatoria italiana di Aviano continua a pochi chilometri dall’aeroporto di Rivolto dove hanno sede le “Frecce Tricolori”.