Comune di Spilimbergo
Spilimbergo
Piazzetta Tiepolo, 1 - 33097 - Spilimbergo (PN)
Friuli Venezia Giulia
tel: 0427 591111 fax: 0427 591112
e-mail: protocollo@comune.spilimbergo.pn.it
pec: comune.spilimbergo@certgov.fvg.it
web: www.comune.spilimbergo.pn.it
Approfondimenti
CRAF - Centro di Ricerca e Archiviazione della FotografiaFolkest
Pro Spilimbergo
Scuola mosaicisti del Friuli
Spilimbergo, città dei mosaici
Storia
Di origine romana, Spilimbergo sorse al bivio di due importanti strade romane.
Viene citato per la prima volta in un documento del 1120. Fu infeudata alla famiglia Spengenberg, proveniente dalla Carinzia.
La casata si estinse verso la metà del XIII secolo e il feudo passo agli Zuccola. Spilimbergo, con il suo sviluppo, tra i feudi più importanti del Friuli e i suoi feudatari tra i più potenti, partecipando da protagonisti alle lotte politiche del tempo.
Nel XV secolo, dopo che Venezia ebbe instaurato il proprio dominio in Friuli, i Turchi desolarono la regione che, successivamente fu teatro di guerre e di sanguinose lotte civili, nel corso delle quali il castello fu devastato e, in parte arso.
Tuttavia esso si apri nel 1532, ad accogliere l’imperatore Carlo V, con la magnificenza che i signori altre volte avevano dispiegato per regnanti e principi.
Lo splendore del Rinascimento sfiorò Spilimbergo attraverso Irene che ebbe fama di valente pittrice, mentre Bernardino Partenio vi creò un accademia di lettere greche, latine ed ebraiche.
La storia del Borgo corse relativamente tranquilla sotto il dominio della Serenissima, fino a quando Napoleone invase e poi cedette all’Austria la repubblica Veneta.
Gli Spilimberghesi dettero un grande contributo alla causa italiana, a partire dal 1848-49, quando Giovan Battista Cavedalis e Leonardo Andervolti ebbero parte eminentissima nell'insurrezione contro gli Austriaci ad Osoppo e a Venezia.
Dal 1866 la regione venne annessa all’Italia. Nel Novecento, malgrado i due grandi conflitti mondiali e le invasioni del territorio del Friuli, seppe ammodernarsi, mantenendo però sempre la sua identità storica.
Viene citato per la prima volta in un documento del 1120. Fu infeudata alla famiglia Spengenberg, proveniente dalla Carinzia.
La casata si estinse verso la metà del XIII secolo e il feudo passo agli Zuccola. Spilimbergo, con il suo sviluppo, tra i feudi più importanti del Friuli e i suoi feudatari tra i più potenti, partecipando da protagonisti alle lotte politiche del tempo.
Nel XV secolo, dopo che Venezia ebbe instaurato il proprio dominio in Friuli, i Turchi desolarono la regione che, successivamente fu teatro di guerre e di sanguinose lotte civili, nel corso delle quali il castello fu devastato e, in parte arso.
Tuttavia esso si apri nel 1532, ad accogliere l’imperatore Carlo V, con la magnificenza che i signori altre volte avevano dispiegato per regnanti e principi.
Lo splendore del Rinascimento sfiorò Spilimbergo attraverso Irene che ebbe fama di valente pittrice, mentre Bernardino Partenio vi creò un accademia di lettere greche, latine ed ebraiche.
La storia del Borgo corse relativamente tranquilla sotto il dominio della Serenissima, fino a quando Napoleone invase e poi cedette all’Austria la repubblica Veneta.
Gli Spilimberghesi dettero un grande contributo alla causa italiana, a partire dal 1848-49, quando Giovan Battista Cavedalis e Leonardo Andervolti ebbero parte eminentissima nell'insurrezione contro gli Austriaci ad Osoppo e a Venezia.
Dal 1866 la regione venne annessa all’Italia. Nel Novecento, malgrado i due grandi conflitti mondiali e le invasioni del territorio del Friuli, seppe ammodernarsi, mantenendo però sempre la sua identità storica.