Comune di Conegliano
Conegliano
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Veneto
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Storia
Le più antiche tracce della presenza umana nel Veneto provengono dalle cave di Quinzano, dal monte Gazzo e dal Lughezzano e appartengono al grande ciclo dell'Aucheuleano. Per le somiglianze con altre culture litiche, tali reperti, ricavati sul selce, vengono attribuiti ad uno stadio precedente la glaciazione del Riss ( 250.000 anni fa). I più antichi reperti della provincia di Treviso provengono, fin'ora, da Susegana e da Conegliano. Trattasi di materiale su selce ricavato soprattutto con tecnica Levallois e scheggiato dall'uomo del Paleolitico Inferiore ( Acheuleano finale ) e dall'uomo di Neanderthal. Alcuni reperti su ciottolo rinvenuti a Susegana e qualcuno a Conegliano, ci fanno ipotizzare che l'uomo vivesse nel nostro territorio circa mezzo milione di anni fa ( Paleolitico Inferiore ).
Siamo però ancora di fronte a isolati reperti che ci confermano la presenza del nostro progenitore, ma ci forniscono scarse tracce sul suo stile di vita e sulle sue problematiche. Bisogna attendere il Neolitico per avere informazioni più sicure sul modo di concepire l'aggregazione sociale e sul tipo di attività che svolgeva il nostro antenato. Nel periodo della pietra nuova ( neolitico significa appunto questo ) a Conegliano e Susegana esistevano, visti i diversi ritrovamenti , almeno due villaggi fissi. Il primo in località Ferrera, il secondo sulle pendici del castello S. Salvatore. I due siti, all'epoca in cui l'uomo conosceva l'agricoltura e la ceramica, sono databili intorno al quattro mila avanti Cristo. Fra gli strumenti più significativi rinvenuti ci sono macine, raschiatoi, punte di frecce in selce, resti di ceramica e di focolari. Alcuni di questi strumenti sono esposti nel museo civico del castello di Conegliano. Il nostro territorio ricco di testimonianze neolitiche, non poteva, per logica, che fornirci ulteriori segni di questo periodo e del successivo. Nell'età del bronzo (1800-1000 a. C.) troviamo due insediamenti a Conegliano. Il più conosciuto è quello di casa Cima importante per l'enorme numero di resti fittili presenti in una rara stratigrafia in posto ( quelli esposti sono una minima parte ). Il secondo si trovava sulla collina del castello. Sono questi gli abitanti che daranno vita alla cultura dei Paleoveneti.
Il problema delle origini dei Veneti, pur se ancora fa discutere, non intacca la ricchezza culturale dei nostri progenitori le cui testimonianze, specie nella zona di Padova e Este, dimostrano come questa civiltà era una delle più importanti dell'Italia preromana.
Siamo però ancora di fronte a isolati reperti che ci confermano la presenza del nostro progenitore, ma ci forniscono scarse tracce sul suo stile di vita e sulle sue problematiche. Bisogna attendere il Neolitico per avere informazioni più sicure sul modo di concepire l'aggregazione sociale e sul tipo di attività che svolgeva il nostro antenato. Nel periodo della pietra nuova ( neolitico significa appunto questo ) a Conegliano e Susegana esistevano, visti i diversi ritrovamenti , almeno due villaggi fissi. Il primo in località Ferrera, il secondo sulle pendici del castello S. Salvatore. I due siti, all'epoca in cui l'uomo conosceva l'agricoltura e la ceramica, sono databili intorno al quattro mila avanti Cristo. Fra gli strumenti più significativi rinvenuti ci sono macine, raschiatoi, punte di frecce in selce, resti di ceramica e di focolari. Alcuni di questi strumenti sono esposti nel museo civico del castello di Conegliano. Il nostro territorio ricco di testimonianze neolitiche, non poteva, per logica, che fornirci ulteriori segni di questo periodo e del successivo. Nell'età del bronzo (1800-1000 a. C.) troviamo due insediamenti a Conegliano. Il più conosciuto è quello di casa Cima importante per l'enorme numero di resti fittili presenti in una rara stratigrafia in posto ( quelli esposti sono una minima parte ). Il secondo si trovava sulla collina del castello. Sono questi gli abitanti che daranno vita alla cultura dei Paleoveneti.
Il problema delle origini dei Veneti, pur se ancora fa discutere, non intacca la ricchezza culturale dei nostri progenitori le cui testimonianze, specie nella zona di Padova e Este, dimostrano come questa civiltà era una delle più importanti dell'Italia preromana.