Comune di Refrontolo
Refrontolo
Piazza Vittorio Emanuele II 1 - 31020 - Refrontolo (TV)
Veneto
tel: 0438 978103 fax: 0438 978126
e-mail: segretario@comunedirefrontolo.it
pec: protocollo.comune.refrontolo.tv@pecveneto.it
web: www.comunedirefrontolo.it
Storia
Origine del nome del Comune, Quando è stato costituito, La sua storia, Il suo territorio
ORIGINE DEL NOME DEL COMUNE DI REFRONTOLO E LA SUA STORIA
Il nome di Refrontolo deriva dal latino Ronco (luogo disboscato, dissodato) e Frontulo (indicazione topografica che fa riferimento ad una zona boschiva) come dire villaggio tra colline boschive.
Il territorio di Refrontolo è stato, prima terra di proprietà dei Longobardi, poi, nel secolo IX demanio dello Stato e nel secolo X° terra del feudo del vescovo bellunese Giovanni II.
Il primo documento nel quale si parla del villaggio di Refrontolo risale al 1075. In tale documento, denominato "Traditio Avasia", si fa riferimento ad un Turingo, longobardo di nazione, il quale dona al monastero dei Santi Candido e Corbiniano di Innichen e al suo abate, vescovo di Frisinga, diversi beni compreso tutto il beneficio della chiesa in (Ronco Frontulo) Refrontolo e quattro poderi (massilicas IIII) situati nel medesimo villaggio.
Il nome attuale di Refrontolo appare solo in documenti del 1540. Nei documenti medievali il villaggio viene chiamato in diversi modi: Roncum Frontulum, Ronco Frontulo, Roncofrontolo nel 1128 e Refrontali nel 1266.
Gli abitanti di Refrontolo il 2 gennaio 1266, riuniti in assemblea, giurano fedeltà al podestà del comune di Treviso, vincitore dello scontro politico fra il Comune di Treviso, i caminesi e il vescovo di Belluno per il controllo del territorio del Quartier del Piave.
Refrontolo, assieme a Falzè e Barbisano, appartenne alla curia di Collalto, dominio fino al 1797 degli omonimi Conti il cui castello in Collalto, oggi ridotto a rudere con grosse mura di cinta, fu costruito dal Conte Ensedisio I° intorno 1110. La curia di Collalto e quella di San Salvatore furono costituite dall'Imperatore Enrico VII con proprio decreto del 3 ottobre 1312 e poste sotto la giurisdizione dei Conti di Treviso.
Con decreto 22.12.1807 firmato da Napoleone, Refrontolo venne elevato per la prima volta a Comune autonomo. Nel 1810 perde però temporaneamente la sua autonomia per essere accorpato a San Pietro di Feletto, dal quale si distacca nel 1819 riacquisendo l'autonomia di Comune capoluogo con aggiunte le frazioni di Barbisano e di Collalto. Quest'ultima si stacca nel 1889 per unirsi a Susegana.
Nel 1928 il regime fascista aggrega Refrontolo al comune di Pieve di Soligo. Refrontoplo riacquista l'autonomia solo nel 1946 perdendo però la frazione di Barbisano.
Oggi il Comune conta 1.800 abitanti.
REFRONTOLO ECONOMIA E TURISMO
Refrontolo, chiamata anche Isola del Refrontolo Passito DOC (vino dolce e profumato da compagnia o da fine pasto, ottenuto da uva Marzemina, è attraversata dalla Strada del Vino Prosecco Conegliano – Valdobbiadene, prima Strada del genere in Italia, istituita nel 1966.
Nel 2005 la Strada del Vino Prosecco Conegliano – Valdobbiadene è stata arricchita da un annello chiamato "Il Feudo dei Collalto" il quale si snoda intorno ai poderi del Castello di San Salvatore (Susegana), attraversa la località di Collalto e arriva a Refrontolo (Isola del Refrontolo Passito DOC) tra un susseguirsi di ameni paesaggi collinari legati da una comune coltivazione, quella della vite Prosecco. Collalto e Refrontolo sono inolre legate anche da una secolare storia amministrativa.
Il territorio di Refrontolo si estende tra un susseguirsi di colline con suggestivi paesaggi viticoli lungo la valle del Crevada e naturalistici nella parte a nord ove esiste una buona rete sentieristica. Refrontolo, terra di buon vino e di buona cucina che offre 1000 posti a sedere tra agriturismi, trattorie e ristoranti, è anche terra di personaggi famosi come l'Abate Domenico Capretta, l'Astronomo Anton Maria Antoniazzi e i pittori Emma Ciardi, Pietro Dalle Cesta e Angelo Lorenzon. Nei pressi del centro del paese si può, oltre che assaggiare buoni vini presso l'antica "Osteria Al Forno" e vedere la Villa Battaglia-Spada del secolo XVII° e il panoramico Tempietto Spada. Proseguendo poi verso Solighetto, si può deviazione all'incantevole Molinetto della Croda del XVII° secolo.
ORIGINE DEL NOME DEL COMUNE DI REFRONTOLO E LA SUA STORIA
Il nome di Refrontolo deriva dal latino Ronco (luogo disboscato, dissodato) e Frontulo (indicazione topografica che fa riferimento ad una zona boschiva) come dire villaggio tra colline boschive.
Il territorio di Refrontolo è stato, prima terra di proprietà dei Longobardi, poi, nel secolo IX demanio dello Stato e nel secolo X° terra del feudo del vescovo bellunese Giovanni II.
Il primo documento nel quale si parla del villaggio di Refrontolo risale al 1075. In tale documento, denominato "Traditio Avasia", si fa riferimento ad un Turingo, longobardo di nazione, il quale dona al monastero dei Santi Candido e Corbiniano di Innichen e al suo abate, vescovo di Frisinga, diversi beni compreso tutto il beneficio della chiesa in (Ronco Frontulo) Refrontolo e quattro poderi (massilicas IIII) situati nel medesimo villaggio.
Il nome attuale di Refrontolo appare solo in documenti del 1540. Nei documenti medievali il villaggio viene chiamato in diversi modi: Roncum Frontulum, Ronco Frontulo, Roncofrontolo nel 1128 e Refrontali nel 1266.
Gli abitanti di Refrontolo il 2 gennaio 1266, riuniti in assemblea, giurano fedeltà al podestà del comune di Treviso, vincitore dello scontro politico fra il Comune di Treviso, i caminesi e il vescovo di Belluno per il controllo del territorio del Quartier del Piave.
Refrontolo, assieme a Falzè e Barbisano, appartenne alla curia di Collalto, dominio fino al 1797 degli omonimi Conti il cui castello in Collalto, oggi ridotto a rudere con grosse mura di cinta, fu costruito dal Conte Ensedisio I° intorno 1110. La curia di Collalto e quella di San Salvatore furono costituite dall'Imperatore Enrico VII con proprio decreto del 3 ottobre 1312 e poste sotto la giurisdizione dei Conti di Treviso.
Con decreto 22.12.1807 firmato da Napoleone, Refrontolo venne elevato per la prima volta a Comune autonomo. Nel 1810 perde però temporaneamente la sua autonomia per essere accorpato a San Pietro di Feletto, dal quale si distacca nel 1819 riacquisendo l'autonomia di Comune capoluogo con aggiunte le frazioni di Barbisano e di Collalto. Quest'ultima si stacca nel 1889 per unirsi a Susegana.
Nel 1928 il regime fascista aggrega Refrontolo al comune di Pieve di Soligo. Refrontoplo riacquista l'autonomia solo nel 1946 perdendo però la frazione di Barbisano.
Oggi il Comune conta 1.800 abitanti.
REFRONTOLO ECONOMIA E TURISMO
Refrontolo, chiamata anche Isola del Refrontolo Passito DOC (vino dolce e profumato da compagnia o da fine pasto, ottenuto da uva Marzemina, è attraversata dalla Strada del Vino Prosecco Conegliano – Valdobbiadene, prima Strada del genere in Italia, istituita nel 1966.
Nel 2005 la Strada del Vino Prosecco Conegliano – Valdobbiadene è stata arricchita da un annello chiamato "Il Feudo dei Collalto" il quale si snoda intorno ai poderi del Castello di San Salvatore (Susegana), attraversa la località di Collalto e arriva a Refrontolo (Isola del Refrontolo Passito DOC) tra un susseguirsi di ameni paesaggi collinari legati da una comune coltivazione, quella della vite Prosecco. Collalto e Refrontolo sono inolre legate anche da una secolare storia amministrativa.
Il territorio di Refrontolo si estende tra un susseguirsi di colline con suggestivi paesaggi viticoli lungo la valle del Crevada e naturalistici nella parte a nord ove esiste una buona rete sentieristica. Refrontolo, terra di buon vino e di buona cucina che offre 1000 posti a sedere tra agriturismi, trattorie e ristoranti, è anche terra di personaggi famosi come l'Abate Domenico Capretta, l'Astronomo Anton Maria Antoniazzi e i pittori Emma Ciardi, Pietro Dalle Cesta e Angelo Lorenzon. Nei pressi del centro del paese si può, oltre che assaggiare buoni vini presso l'antica "Osteria Al Forno" e vedere la Villa Battaglia-Spada del secolo XVII° e il panoramico Tempietto Spada. Proseguendo poi verso Solighetto, si può deviazione all'incantevole Molinetto della Croda del XVII° secolo.