Comune di Bagnaria Arsa
Bagnaria Arsa
Piazza S. Andrea, 1 - 33050 - Bagnaria Arsa (UD)
Friuli Venezia Giulia
tel: 0432 929285 fax: 0432 920283
e-mail: segretario@comune.bagnariaarsa.ud.it
pec: comune.bagnariaarsa@certgov.fvg.it
web: www.comune.bagnariaarsa.ud.it
Storia
Il toponimo di Bagnaria Arsa deriva dal vocabolo latino “balnearia”, cioè luogo di bagni dove le ricche matrone solevano rinfrescarsi, questa località dovette seguire le vicende della decadenza dell’impero romano e finire nell’abandono. In epoca medioevale privato delle necessarie opere di manutenzione, il paese di Bagnaria divenne paludoso.
Storicamente il nome di questa località compare per la prima volta in un documento del 1121 come possedimento del Capitolo della Chiesa Aquileiese. Si sa poco delle vicende medioevali, fu legata alle vicende del patriarcato fino al XIV secolo, quando i paesi di Sevegliano e Privano furono assegnati in feudo alla famiglia degli Strassoldo. Passata sotto l’ordinamento veneziano, Bangaria fu sottoposta alla giurisdizione del Luogotenente di Palma.
In epoca successiva 1797 passata sotto gli Austriaci “Asburgo”, fu occupata subito dopo dai francesi del generale Bernadotte che si era insediato a Palma. Nel 1814 si trovò nuovamente in mano degli Asburgo che vi rimasero fino al 1866. Durante i problemi politici che colpì tutta l’Europa nel secolo scorso, Bagnaria conobbe le conseguenze della crisis.
Infatti in quel momento di instabilità politica, dopo il fallimento dei moti nel Lombardo-Veneto, nonostante il conte Caimo Dragoni avesse firmato la capitolazione il 22 aprile del 1848, in qualità di Presidente del Governo Provvisorio e quindi in nome della popolazione di Udine, alcuni focolai di insorti continuarono a resistere.
Fra questi gruppi c’erano alcuni stabiliti nelle fortezze di Osoppo e Palmanova. La reazzione austriaca non si fecce attendere; le truppe del generale Nugent Laval, comandante del III corpo di riserva, giunto in Friuli intorno all’aprile del 1848 a causa delle insurrezioni, assediarono Palmanova e bruciarono Bagnaria. Dopo questo episodio il nome divenne appunto Bagnaria Arsa e nello stemma del comune fu inserita una fiamma.
Attualmente la sede del comune si trova nella frazione di Sevegliano, il centro economicamente più importante. L’economia della zona è prettamente agricolo-artigianale ma elevato è il numero degli abitanti che si spostano nei centri limitrofi più importanti quali Cervignano, Palmanova e Torviscosa.
Caratteristica della zona è la presenza di ville padronali, circondate da parchi, intorno alle quali si sono sviluppati i paesi, molte di queste dimore sono ormai disabitate, alcuni addirittura in stato di abbandono.
Fra queste ville si trova la Villa Orgnani-Minuttolo, in stile neoclassico, con la sezione centrale decorato da lesene e timpano secondo i canoni architettonici di questo stile e ai lati due lunghe ali avanzanti, sorge nel centro di Bagnaria Arsa ed è un’importante esempio di architettura.
Negli ultimi anni Bagnaria Arsa ha subito un notevole sviluppo economico, particolarmente nel campo agricolo sono intense le coltivazioni di maiz, orzo, frumento e soprattutto la produzione di vino. Accanto all’attività agricolo-industriale c’è anche l’allevamento bovino e suino che conta un buon numero di capi di bestiame.
Si può definire questa una zona di medio benessere economico, la vicinanza con centri commerciali più grossi e la presenza di numerose scuole ha fatto che la popolazione ottenesse un buon livello culturale e sociale.
Storicamente il nome di questa località compare per la prima volta in un documento del 1121 come possedimento del Capitolo della Chiesa Aquileiese. Si sa poco delle vicende medioevali, fu legata alle vicende del patriarcato fino al XIV secolo, quando i paesi di Sevegliano e Privano furono assegnati in feudo alla famiglia degli Strassoldo. Passata sotto l’ordinamento veneziano, Bangaria fu sottoposta alla giurisdizione del Luogotenente di Palma.
In epoca successiva 1797 passata sotto gli Austriaci “Asburgo”, fu occupata subito dopo dai francesi del generale Bernadotte che si era insediato a Palma. Nel 1814 si trovò nuovamente in mano degli Asburgo che vi rimasero fino al 1866. Durante i problemi politici che colpì tutta l’Europa nel secolo scorso, Bagnaria conobbe le conseguenze della crisis.
Infatti in quel momento di instabilità politica, dopo il fallimento dei moti nel Lombardo-Veneto, nonostante il conte Caimo Dragoni avesse firmato la capitolazione il 22 aprile del 1848, in qualità di Presidente del Governo Provvisorio e quindi in nome della popolazione di Udine, alcuni focolai di insorti continuarono a resistere.
Fra questi gruppi c’erano alcuni stabiliti nelle fortezze di Osoppo e Palmanova. La reazzione austriaca non si fecce attendere; le truppe del generale Nugent Laval, comandante del III corpo di riserva, giunto in Friuli intorno all’aprile del 1848 a causa delle insurrezioni, assediarono Palmanova e bruciarono Bagnaria. Dopo questo episodio il nome divenne appunto Bagnaria Arsa e nello stemma del comune fu inserita una fiamma.
Attualmente la sede del comune si trova nella frazione di Sevegliano, il centro economicamente più importante. L’economia della zona è prettamente agricolo-artigianale ma elevato è il numero degli abitanti che si spostano nei centri limitrofi più importanti quali Cervignano, Palmanova e Torviscosa.
Caratteristica della zona è la presenza di ville padronali, circondate da parchi, intorno alle quali si sono sviluppati i paesi, molte di queste dimore sono ormai disabitate, alcuni addirittura in stato di abbandono.
Fra queste ville si trova la Villa Orgnani-Minuttolo, in stile neoclassico, con la sezione centrale decorato da lesene e timpano secondo i canoni architettonici di questo stile e ai lati due lunghe ali avanzanti, sorge nel centro di Bagnaria Arsa ed è un’importante esempio di architettura.
Negli ultimi anni Bagnaria Arsa ha subito un notevole sviluppo economico, particolarmente nel campo agricolo sono intense le coltivazioni di maiz, orzo, frumento e soprattutto la produzione di vino. Accanto all’attività agricolo-industriale c’è anche l’allevamento bovino e suino che conta un buon numero di capi di bestiame.
Si può definire questa una zona di medio benessere economico, la vicinanza con centri commerciali più grossi e la presenza di numerose scuole ha fatto che la popolazione ottenesse un buon livello culturale e sociale.