Comune di Castions di Strada
Castions di Strada
Via Roma 43 - 33050 - Castions di Strada (UD)
Friuli Venezia Giulia
tel: 0432 768011 fax: 0432 768084
e-mail: protocollo@comune.castionsdistrada.ud.it
pec: comune.castionsdistrada@certgov.fvg.it
web: www.comune.castionsdistrada.ud.it
Approfondimenti
Circolo Culturale le RisultiveLis Macaris
Storia
Il nome deriva dal latino “castellum”, castello o luogo fortificato in genere. Infatti nella zona a sud-ovest dell’abitato, detta Cjastilir o Cjastelir è stato individuato un castelliere protostorico con un rialzo di m. 2 in parte artificiale sul piano della campagna, ed un diametro di m. 200. Nei pressi vi passava la Via Postumia fatta costruire nel 148 a.C. dal console S. Postumio Albino che da Genova, attraverso Piacenza e Verona, raggiungeva Aquileia.
Si vuole identificare la Stradalta con un tratto di questa via romana in contrapposizione alla strada bassa o Via Annia. La Stradalta di cui si sono trovate delle tracce era preferita in tempi posteriori dai pellegrini e dai crociati invece della via Annia che correva su terreni paludosi e deserti, infatti, a partire dal II secolo d.C., dato che ormai la via Annia era divenuta impraticabile, essendo invasa dalle paludi, la Stradalta divenne la maggior via di comunicazione.
Quella che oggi impropriamente viene chiamata «Stradalta» è invece quella che un tempo era detta «Ungarica» per il fatto che da questa direzione giungevano gli Ungari e i barbari nelle loro scorrerie. Per questa strada passarono Alarico (409), Attila (450), Teodorico e Narsete.
Molto più tardi Napoleone a cui stava a cuore un rapido collegamento con la fortezza di Palmanova, la fece riassettare, curandone un tracciato più lineare di modo che oggi la strada viene ancora chiamata “Napoleonica o Stradalta”.
Centro agricolo di poche risorse, Castions visse diverse vicende. Dal 508 i Longobardi stanziatisi in Friuli, unificando a livello amministrativo il territorio, portarono pace e tranquillità anche in questa zona. E fu così anche sotto il dominio dei Franchi.
Nuovi lutti e parecchi danni portarono le successive invasioni degli Ungari che avvennero tra il 899 e il 942. Il 9 settembre 1028 l’imperatore Corrado III concedette al Patriarca di Aquileia Popone il possesso della selva dei territori “dall’Isonzo e lungo strada degli Ungari”.
Segui quindi storicamente le sorti di Aquileia e degli altri comuni del Friuli. Dal Patriarcato alla venuta dei Veneziani (1420) alla loro decadenza. Con il trattato di Campoformido del 27 ottobre 1797 il Friuli fu ceduto al dominio austriaco, anche Castions ne segui le sorti, e salvo il breve periodo napoleonico, vi rimase sino al 1866.
Si vuole identificare la Stradalta con un tratto di questa via romana in contrapposizione alla strada bassa o Via Annia. La Stradalta di cui si sono trovate delle tracce era preferita in tempi posteriori dai pellegrini e dai crociati invece della via Annia che correva su terreni paludosi e deserti, infatti, a partire dal II secolo d.C., dato che ormai la via Annia era divenuta impraticabile, essendo invasa dalle paludi, la Stradalta divenne la maggior via di comunicazione.
Quella che oggi impropriamente viene chiamata «Stradalta» è invece quella che un tempo era detta «Ungarica» per il fatto che da questa direzione giungevano gli Ungari e i barbari nelle loro scorrerie. Per questa strada passarono Alarico (409), Attila (450), Teodorico e Narsete.
Molto più tardi Napoleone a cui stava a cuore un rapido collegamento con la fortezza di Palmanova, la fece riassettare, curandone un tracciato più lineare di modo che oggi la strada viene ancora chiamata “Napoleonica o Stradalta”.
Centro agricolo di poche risorse, Castions visse diverse vicende. Dal 508 i Longobardi stanziatisi in Friuli, unificando a livello amministrativo il territorio, portarono pace e tranquillità anche in questa zona. E fu così anche sotto il dominio dei Franchi.
Nuovi lutti e parecchi danni portarono le successive invasioni degli Ungari che avvennero tra il 899 e il 942. Il 9 settembre 1028 l’imperatore Corrado III concedette al Patriarca di Aquileia Popone il possesso della selva dei territori “dall’Isonzo e lungo strada degli Ungari”.
Segui quindi storicamente le sorti di Aquileia e degli altri comuni del Friuli. Dal Patriarcato alla venuta dei Veneziani (1420) alla loro decadenza. Con il trattato di Campoformido del 27 ottobre 1797 il Friuli fu ceduto al dominio austriaco, anche Castions ne segui le sorti, e salvo il breve periodo napoleonico, vi rimase sino al 1866.