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Comune di Chiusaforte

Chiusaforte

Piazza Pieroni, 1 - 33010 - Chiusaforte (UD)
Friuli Venezia Giulia

tel: 0433 52030 fax: 0433 52243

e-mail: protocollo@com-chiusaforte.regione.fvg.it
pec: comune.chiusaforte@certgov.fvg.it
web: www.comune.chiusaforte.ud.it

Approfondimenti

Bivacco Davanzo - Picciola - Vianello
Bivacco Marussich
Bivacco Modonutti - Savoia
Bivacco Sandro del Torso
Malga Montasio
Rifugio Celso Gilberti
Rifugio Divisione Julia
Rifugio Giacomo di Brazzà

Storia

Il nome di Chiusaforte deriva dal latino “clausum” chiuso. Si può confrontare anche con il friulano Sclùse; mentre Forte e di epoca più recente (Regio Decreto N. 3893 del 1867). Il suo nome antico era Chiusa o Sclùse e deriva dalla strozzatura che i monti fanno a N dell’abitato entro la quale si incassa il fiume Fella.

Da quella stessa strozzatura, dipesero le sorti amare e gloriose del paese, perché era un passaggio obbligato per quanti discendevano o vi risalivano dall’Austria all’Italia. Quasi certamente già in epoca romana doveva esistere un fortilizio od una stazione.

Nell’alto medioevo, per andare verso l’Austria e viceversa era preferita la strada per il passo di Monte Croce Carnico e Chiusaforte perdette di importanza.

Si invertì in seguito la tendenza e furono ripristinate le strade di questa zona. Con l’istituzione di un pedaggio da parte del Patriarca Ulrico (1085-1121) divenne una notevole fonte di reddito e sempre più un passaggio strategico da conquistare.

Nel 1616 nella guerra di Gradisca, venne devastata dall’esercito austriaco, forte di 800 cavalieri e comandato dal Conte Trautmannsdorf. L’intervento di Marcantonio di Manzano ricacciò le truppe austriache fino a Treviso.

L’amministrazione della giustizia veniva svolta in prima istanza dal capitano dell’abbazia di Moggio e, dopo la soppressione di questa, nel 1767, dai marchesi di San Gallo, famiglia Leoni e Mangilli a turno. Con l’avvento del Regno Italico istituito dai francesi, si ebbe l’abolizione dei diritti feudali e la concentrazione delle piccole comunità in Comune.

Nel 1826 il Governo Austriaco ordinò la demolizione della fortezza e nel 1833 la storica rocca fu abbattuta. Da allora Chiusaforte visse un periodo di pace.

La vita amministrativa e giudiziaria assunse l’aspetto che ha tuttora. Mutò anche l’aspetto economico perché furono in parte aboliti i pascoli comunali e specialmente dopo la metà del secolo XIX prese forte incremento l’emigrazione stagionale e permanente.