Comune di Moruzzo
Moruzzo
Via Centa 11 - 33030 - Moruzzo (UD)
Friuli Venezia Giulia
tel: 0432 672004 fax: 0432 672724
e-mail: segretario@com-moruzzo.regione.fvg.it
pec: comune.moruzzo@certgov.fvg.it
web: www.comune.moruzzo.ud.it
Approfondimenti
Castelli di Brazzacco inferiore e superiorePieve di Santa Margherita, Moruzzo
Storia
Il capoluogo, il cui toponimo deriva dal latino murus “muro”, domina dall’alto la pianura friulana. Le sue origini sono antichissime, come testimoniano i ritrovamenti preistorici scoperti nelle vicinanze del castello e i reperti archeologici trovati ai piedi del colle.
Nel 1166 in un atto viene citato il nome di un signore e per la prima volta quello del paese: Wraslaw di Muruz. Il castello assieme alla villa e a quelle annesse era sottoposto alla giurisdizione civile e criminale della gastaldia di Fagagna. Siccome alcune famiglie si estinsero, parte del castello passò al Patriarca di Aquileia, Raimondo della Torre che, nel 1275 circa, lo diede in feudo al fido Odorico d’Arcano.
Gli abitatori ebbero lotte con i conti di Gorizia, i Colloredo, gli Arcano, i nobili di Fagagna, finché la repubblica Veneta, spodestò i Di Moruzzo assegnando il feudo a Gabriele d’Arcano e ad Antonio di Polcenigo (1437). Siccome il castello era malandato e i Polcenigo erano impossibilitati a rimetterlo a posto lo cedettero a Antonio Arcoloniani di Udine e questa famiglia ottenne la giurisdizione del castello nel 1474 ed entrò a sua volta nel Parlamento Friulano.
Il 1 novembre 1477 la villa di Moruzzo venne incendiata dai Turchi, che erano riusciti a passare l’Isonzo terrorizzando le popolazioni. Nei tumulti del 27 febbraio 1511 il famoso “Giovedì Grasso”, il castello come altri nei dintorni fu saccheggiato.
Moruzzo storicamente segui poi le sorti di Udine e dei comuni vicini.
Nel 1166 in un atto viene citato il nome di un signore e per la prima volta quello del paese: Wraslaw di Muruz. Il castello assieme alla villa e a quelle annesse era sottoposto alla giurisdizione civile e criminale della gastaldia di Fagagna. Siccome alcune famiglie si estinsero, parte del castello passò al Patriarca di Aquileia, Raimondo della Torre che, nel 1275 circa, lo diede in feudo al fido Odorico d’Arcano.
Gli abitatori ebbero lotte con i conti di Gorizia, i Colloredo, gli Arcano, i nobili di Fagagna, finché la repubblica Veneta, spodestò i Di Moruzzo assegnando il feudo a Gabriele d’Arcano e ad Antonio di Polcenigo (1437). Siccome il castello era malandato e i Polcenigo erano impossibilitati a rimetterlo a posto lo cedettero a Antonio Arcoloniani di Udine e questa famiglia ottenne la giurisdizione del castello nel 1474 ed entrò a sua volta nel Parlamento Friulano.
Il 1 novembre 1477 la villa di Moruzzo venne incendiata dai Turchi, che erano riusciti a passare l’Isonzo terrorizzando le popolazioni. Nei tumulti del 27 febbraio 1511 il famoso “Giovedì Grasso”, il castello come altri nei dintorni fu saccheggiato.
Moruzzo storicamente segui poi le sorti di Udine e dei comuni vicini.