Comune di San Giovanni al Natisone
San Giovanni al Natisone
Via Roma 144 - 33048 - San Giovanni al Natisone (UD)
Friuli Venezia Giulia
tel: 0432 939511 fax: 0432 939526
e-mail: segreteria@com-san-giovanni-al-natisone.regione.fvg.it
pec: comune.sangiovannialnatisone@certgov.fvg.it
web: www.comune.sangiovannialnatisone.ud.it
Approfondimenti
Cesare MocchiuttiStoria
San Giovanni viene nominato per la prima volta nel 1070 quando fu donato all’Abbazia di Rosazzo. Certamente il luogo era abitato molto tempo prima. Nel 1199 troviamo una Plebes S. Joannis.
Tra il 1293 e il 1299 a causa delle inevitabili lotte tra Vecelio di Gramogliano e i signori di Manzano che si contendevano Villanova si scontrarono parecchie volte a Modoleto (paese ora scomparso) e a S. Giovanni. In questi due paesi furono convocati i Parlamenti Generali del Patriarcato: nel 1318, nel 1324 e nel 1334.
Nel 1348 un terribile terremoto distrusse buona parte del Friuli e si presume che proprio a causa di quel sisma, Modoleto scomparve per non risorgere più. Oggi viene ricordato solo per indicare alcuni campi con il nome di “Modoles”.
S. Giovanni fece parte della gastaldia di Manzano anche dopo la caduta del Patriarcato (1420). Nel 1523 passò all’Austria e vi rimase sino al 1866. Durante la prima guerra mondiale, la notte del 1 novembre 1917, saltò in aria la polveriera situata nella frazione di Bolzano.
Lo scoppio distrusse completamente la frazione e lesionò le case di S. Giovanni. L’esplosione fece molte vittime tra i civili e i soldati. Numerosi furono i feriti. Gli Austriaci che erano giunti qualche giorno prima dopo lo sfondamento di Caporetto, ritenendo doloso lo scoppio, internarono tutti gli uomini nei campi di concentramento, compresi gli ammalati e i vecchi.
Sino al 1928 il comune si chiamò S. Giovanni di Manzano.
Oggi è un dinamico ed importante centro della sedia, sviluppatosi soprattutto dopo la seconda guerra mondiale. Vi ha sede tra altri importanti uffici, l’Istituto professionale del Legno.
Tra il 1293 e il 1299 a causa delle inevitabili lotte tra Vecelio di Gramogliano e i signori di Manzano che si contendevano Villanova si scontrarono parecchie volte a Modoleto (paese ora scomparso) e a S. Giovanni. In questi due paesi furono convocati i Parlamenti Generali del Patriarcato: nel 1318, nel 1324 e nel 1334.
Nel 1348 un terribile terremoto distrusse buona parte del Friuli e si presume che proprio a causa di quel sisma, Modoleto scomparve per non risorgere più. Oggi viene ricordato solo per indicare alcuni campi con il nome di “Modoles”.
S. Giovanni fece parte della gastaldia di Manzano anche dopo la caduta del Patriarcato (1420). Nel 1523 passò all’Austria e vi rimase sino al 1866. Durante la prima guerra mondiale, la notte del 1 novembre 1917, saltò in aria la polveriera situata nella frazione di Bolzano.
Lo scoppio distrusse completamente la frazione e lesionò le case di S. Giovanni. L’esplosione fece molte vittime tra i civili e i soldati. Numerosi furono i feriti. Gli Austriaci che erano giunti qualche giorno prima dopo lo sfondamento di Caporetto, ritenendo doloso lo scoppio, internarono tutti gli uomini nei campi di concentramento, compresi gli ammalati e i vecchi.
Sino al 1928 il comune si chiamò S. Giovanni di Manzano.
Oggi è un dinamico ed importante centro della sedia, sviluppatosi soprattutto dopo la seconda guerra mondiale. Vi ha sede tra altri importanti uffici, l’Istituto professionale del Legno.