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Comune di Venezia

Venezia

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Veneto

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Storia

In epoca romana Venezia era il nome della regione nord- orientale d’Italia, ma, dopo la cadutadell’impero e soprattutto dopo la discesa dei Longobardi (568) cominciò a designare una parte dei piccoli centri cittadini formatisi nelle isole della laguna esistente tra l’Adige ed il Piave. La base economica di questi centri era il commercio tra i paesi del vicino oriente e quelli dell’Europa del Nord (Germania e Fiandre).
Dopo la Costituzione in Federazione dipendente giuridicamente da Bisanzio, con rapporti che andarono allentandosi a mano a mano che questa decadeva sino a raggiungere la completa indipendenza verso la fine del sec. IX, a partire dagli inizi del IX sec. cominciò il predominio di Rivo alto (Rialto) sugli altri insediamenti in Laguna, quali Eraclea e Malamocco. Tale avvenimento coincise col fallito tentativo dei Franchi di sottomettere le isole al loro dominio. Respinte le incursioni arabe e distrutta nell'anno 1000 la pirateria croata nell'Adriatico, ebbe inizio l'espansione politica sull'Istria e la Dalmazia, sotto la guida di una classe di armatori e di mercanti che erano riusciti a stroncare i tentativi di alcune famiglie (Partecipazio, Candiano, Orseolo) di rendere il potere ereditario.
Preoccupata che non venisse strozzato il Canale d'Otranto, passaggio obbligato verso l'Oriente, o non venissero chiusi i passi alpini indispensabili per i commerci con i Paesi del Nord, Venezia se da un lato combatté i tentativi normanni, svevi e angioini di stabilirsi sulle coste albanesi ed epirote, dall'altro aderì alla Lega Lombarda per evitare la strapotenza imperiale.
Con la IV Crociata (1202 - 1204) V. costituì un vasto impero coloniale nella penisola balcanica e nell'Egeo che resistette anche al ripristino del- l'impero bizantino (1261) ma esasperò la rivalità con Genova, il che diede luogo a numerose battaglie navali con alterne vittorie delle due parti.
Agli inizi del XIV sec. col formarsi delle signorie anche in V. vi furono tentativi (Baiamonte Tiepolo, 1310; Marin Faliero, 1355) di tramutare il governo oligarchico(dal 1297 ristretto ad un certo numero di famiglie) in signoria, appoggiandosi al popolo minuto (marinai, pesca. tori), ma fallirono. Iniziò invece l'espansione di Venezia nel retroterra (soprattutto dopo il grave pericolo corso nel 1378 con la cosiddetta guerra di Chioggia, quando la laguna fu assediata per terra e per mare dalle forze coalizzate ungano – padovano - genovesi) e, approfittando della situazione favorevole, la città lagunare, nel giro di pochi anni, si impadronì di tutto il Veneto, del Friuli, di Brescia e Bergamo inaugurando una lunga serie di guerre con Milano e poi anche con Firenze e Ferrara.
Gli acquisti fatti in Puglia (1495) e in Romagna (1503) e l'errore d'aver appoggiato la conquista francese di Milano per ottenere il Cremonese (1499) furono fatali a V. che, attaccata da tutte le potenze d'Europa aizzate da papa Giulio II (Lega di Cambrai) e battuta dai Francesi ad Agnadello (1509), vide arrestata definitivamente la sua espansione in Italia. Cadevano nel frattempo, non senza resistenza, i domini orientali sotto l'assalto dei Turchi, mentre la scoperta dell'America deviava i traffici, fonte della sua ricchezza, dal Mediterraneo all'Atlantico.
Era l'inizio d'una lenta ma gloriosa decadenza di V. che resistette ai Turchi a Cipro (1571-73) e a Candia (1644 - 86), riconquistò per qualche tempo la Morea (sec. XVIII) ed umiliò i Barbareschi a Tunisi (1784-86).
Altri nemici mortali per Venezia divennero gli Asburgo, ansiosi di saldare il Tirolo col Milanese, ma essi raggiunsero lo scopo solo con l'aiuto di Bonaparte che liquidò la vecchia repubblica col Trattato di Campoformio (1797) cedendola all'Austria in cambio del Ducato di Milano.
Riunita al napoletano Regno d'Italia nel 1805, V. tornò agli Austriaci nel 1813 e col Trattato di Vienna divenne, con Milano, la capitale di un teorico Regno lombardo-veneto.
Insorta contro gli Austriaci nel 1848 e proclamata la repubblica da Daniele Manin, V. si fuse con la monarchia sabauda proprio alla vigilia dell'armistizio di Salasco. Tornò quindi a forma repubblicana e resistette agli Austriaci fino all'agosto 1849, dopo un lungo e memorabile assedio.
Con la terza guerra d'indipendenza (1866) fu finalmente riunita all'Italia.