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CRAF - Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia

Il "Progetto Fotografia” si contestualizza in ambito spilimberghese in seno all’ISES (Istituto per lo Sviluppo economico dello Spilimberghese). Costituitosi il 10 giugno 1987, l’ISES, congiuntamente all’amministrazione comunale di allora, stimolò la valorizzazione del patrimonio culturale esistente come elemento propulsivo per il recupero di una forte identità locale, servendosi della “fortunata” eredità artistica del Gruppo friulano per una Nuova Fotografia (GFNF), sorto a Spilimbergo negli anni Cinquanta, e composto da Aldo Beltrame, Carlo Bevilacqua, Gianni e Giuliano Borghesan, Toni del Tin, Fulvio Roiter e Italo Zannier. Il GFNF, istituito nei primi mesi del 1955, pubblicò il 1 dicembre dello stesso anno il primo e unico manifesto di fotografia neorealista in Italia. Negli anni successivi si aggiunsero alla compagine Nino Migliori, Luciano Ferri, Gianni Berengo Gardin e Bepi Bruno. L’esperienza neorealista del GFNF attivò l’avventura pionieristica di "Friuli Fotografia", che dal 1989 divenne "Spilimbergo Fotografia", designazione poi identificativa della rassegna leader del CRAF. Nel corso dei primi anni di attività, tra il 1987 e il 1993, numerosi convegni, workshop, corsi post diploma contribuirono a consolidare la liaison Spilimbergo – Fotografia e realizzarvi un vero e proprio laboratorio d’arte. La volontà e l’obiettivo più alto stava nel ricreare a Spilimbergo una "Arles italiana", ovvero un luogo deputato per eccellenza alla fotografia, destinato a divenire punto d’incontro, ricorrenza annuale per fotografi e operatori del settore sulla falsariga di quanto ancor oggi avviene nella più celebre città provenzale. Il 13 luglio 1993 fu ufficialmente costituito il CRAF e riconosciuto dalla Regione Friuli-Venezia Giulia quale archivio fotografico e centro di documentazione. L’acronimo C.R.A.F. (Centro Ricerca e Archiviazione della Fotografia) discende da una lettera inviata nel 1987 dal fotografo Italo Zannier all'allora sindaco di Spilimbergo Vincenzo Capalozza. Nella lettera Zannier forgiava questa precisa denominazione, attribuendo con preveggenza un “tema regionale” al Centro, e configurandolo come organismo dedicato alla ricerca, riproduzione, studio, catalogazione, archiviazione del patrimonio fotografico del territorio. Già allora si ipotizzava la creazione di una biblioteca specializzata che potesse provvedere alla raccolta di pubblicistica fotografica, storica e contemporanea. Ad oggi, il CRAF attende l’iter procedurale di legge che riconosca al Centro di Spilimbergo il marchio Doc della fotografia, e altresì lo investa di un ruolo coordinatore tra le istituzioni locali ad essa dedicate, in virtù dell’esperienza e della sua presenza instancabile nella tutela del patrimonio fotografico e nella sua più compiuta valorizzazione. La compagine sociale del CRAF comprende attualmente le Province di Pordenone e Udine, i Comuni di Spilimbergo, Pordenone, Sequals, Maniago, S. Vito al Tagliamento, Lignano Sabbiadoro, Udine, la Comunità montana del Friuli occidentale, il Consorzio universitario di Pordenone, le Università di Udine e Trieste, la F.lli Alinari di Firenze, la LABA s.r.l. (Libera Accademia di Belle Arti). A partire dall’ottobre 2010 il CRAF dispone di due sedi operative: Palazzo Tadea a Spilimbergo e Villa Ciani a Lestans. Palazzo Tadea, che ospita la fototeca, gli uffici amministrativi e di rappresentanza del CRAF, si trova nell’ala settentrionale del Castello di Spilimbergo. Dopo i danni subiti dall’edificio rinascimentale durante i terremoti del 1976, l’Amministrazione comunale ha eseguito lavori di restauro e adeguamento funzionale per qualificare la struttura come “Casa della Cultura”. Il Palazzo ospita l’Ufficio Cultura del Comune e la Fondazione Ado Furlan. Il piano nobile, il cui salone centrale è intitolato al direttore di coro Giorgio Kirschner (1923 - 2002) che fu operativo anche a Spilimbergo, ha in dotazione un prezioso pianoforte Fazioli di inizio XIX secolo, recentemente restaurato. Presso Villa Ciani di Lestans hanno invece sede l'ufficio stampa,la biblioteca specializzata e il polo formativo con aule attrezzate per lo svolgimento di corsi specialistici.

Associazione Astronomica Cortina

L’Associazione Astronomica Cortina è nata nel 1972 dall’entusiasmo di una ventina di soci fondatori. Scopo principale del sodalizio era quello di costruire un osservatorio astronomico che permettesse di sfruttare al meglio la trasparenza e la purezza dell’aria, che fanno di Cortina una delle mete privilegiate del turismo mondiale. Fu così, che dopo immani sforzi economici ed organizzativi, sorse nel 1975 l’Osservatorio Astronomico del Col Drusciè, oggi intitolato alla memoria del compianto Helmut Ullrich, situato alla sommità dell’omonimo colle ai piedi del massiccio delle Tofane. Qui, a 1780 mt. di quota e sotto una cupola di 5 mt, trovava posto un telescopio Newton-Cassegrain di 50 cm. di diametro, al tempo il più grande d’Italia gestito da astrofili e tutt’oggi tra i maggiori strumenti amatoriali. Fu così che, dopo alcuni anni di rodaggio e di messa a punto degli strumenti, si iniziarono a riprendere le prime foto di livello professionale. Da allora l’Osservatorio è visitato annualmente da centinaia di appassionati, studenti e curiosi, i quali possono ammirare le meraviglie che il cielo offre da una postazione molto privilegiata. Nel 1976 l’Associazione Astronomica Cortina pubblicò l’Astrolabio, utile strumento di misura e di studio, stampato su lastra d’alluminio di 55 cm di lato. L’Astrolabio, che ha avuto già molte ristampe, è oggi commercializzato direttamente dall’ Associazione Astronomica Cortina. Con grande entusiasmo i soci dell’Associazione, in collaborazione con il Gruppo Astrofili di Conegliano, pubblicarono nel 1995 il libro Profondo Cielo, indispensabile rassegna dei più belli oggetti del cielo. Questo volume di 400 pagine raccoglie centinaia di immagini che per la maggior parte sono state riprese all’Osservatorio del Col Drusciè in anni di intenso lavoro. Ogni singolo oggetto, rappresentato da una o più foto, è descritto da un esauriente testo, corredato da approfondite tabelle descrittive e da particolareggiate cartine di riferimento. Dal 1987 l’Associazione Astronomica Cortina pubblica inoltre una rivista, Cortina Astronomica, nella quale, oltre ai lavori ed alle ricerche dei soci, trovano posto articoli di astrofili ed astronomi di fama nazionale. Nel 1997 è stato pubblicato dalla Cooperativa di Cortina il volume "Hale Bopp la Cometa del Secolo", un vero "best seller", che ha venduto migliaia di copie. Nel 2002, in occasione del trentennale di fondazione, l’Associazione Astronomica Cortina ha pubblicato (editore la Cooperativa di Cortina) il volume “Magiche Notti d’Ampezzo” che, oltre a descrivere le varie tappe della storia del sodalizio, raccoglie le più spettacolari immagini del cielo immerso nell’incantevole cornice delle Dolomiti Ampezzane. Nel corso del 1999 sono state ampliate le strutture dell’Osservatorio con una seconda cupola, dedicata al compianto socio fondatore dell'Associazione Astronomica Cortina Vittore Maioni, che ospita un telescopio di 30 cm. di specchio, utilizzato da SkyontheWeb, il primo sistema di controllo remoto via Internet in Europa. Attualmente l'Osservatorio Astronomico del Col Drusciè è l'unica struttura, gestita da astrofili, completamente automatizzata e remotizzata via Internet. Il sistema di controllo remoto SkyontheWeb, realizzato dall'Ing. Sergio Pascolini di Perugia, presiede al puntamento, alla ripresa, ed all'archiviazione delle immagini. Grazie anche alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie di ripresa delle immagini, i soci dell’Associazione si occupano principalmente di studi riguardanti le comete ed osservazioni di galassie per la ricerca di supernovae. Nell’ambito del programma C.R.O.S.S. (Col drusciè Remote Observatory Supernovae Search program) sono già state scoperte 39 supernovae ed un pianetino, chiamato “Cortina d’Ampezzo”. Nel dicembre 2009 è stato inaugurato il nuovo Planetario di Cortina d'Ampezzo, intitolato al grande astronomo, filosofo, matematico e teologo Niccolò Cusano. Il planetario ha una cupola di 8,4 mt. di diametro, tra le più grandi del Veneto e del Nord-est italiano. Oggi la nostra Associazione, con oltre 100 soci, è una delle più numerose ed attive d’Italia.

APA - Associazione Pordenonese di Astronomia

L' osservatorio astronomico «Montereale Valcellina» si trova sulle alture a Nord del comune Montereale Valcellina, cittadina in provincia di Pordenone da cui dista 24 chilometri ad una altitudine di 317 metri s.l.m. É stato costruito tra il 1987 ed il 1991 su un pianoro, in posizione panoramica denominato «Sucul de la volp» (cocuzzolo della volpe) in val de la Roja, da dove si può osservare il cielo con ottimo campo visivo e seeing più che accettabile. Si è potuto realizzare grazie alla sensibilità della Amministrazione del comune di Montereale Valcellina ed all'apporto di numerose Associazioni di volontariato. Il Comune detiene la proprietà del terreno e della struttura muraria, ceduta in comodato gratuito all'A.P.A., mentre tutta la strumentazione all' interno è di proprietà della Associazione. Nell' immagine è possibile ammirare la visione panoramica che il visitatore può ammirare dall' Osservatorio. É ben visibile parte della pianura alluvionale Friulano Veneta, compresa tra i torrenti Cellina (in primo piano) e Meduna (più a est in secondo piano). Fanno da sfondo, sulla sinistra verso est, i versanti meridionali  delle Alpi Carniche e Giulie - Caravanche. Si accede all' osservatorio percorrendo una comoda strada asfaltata che si diparte  dalla piazza principale della località Grizzo di Montereale (apposita segnaletica), si snoda verso la montagna, e dopo circa due chilometri raggiunge l' osservatorio. Da Montereale Valcellina - che fa parte della "Comunità Montana del Friuli Occidentale" - si può accedere anche al "Parco Naturale della Dolomiti Friulane".

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