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Ville, palazzi storici e opere architettoniche

Ponte de Pugni, Venezia

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Venezia (VE)

Veneto

In epoca romana Venezia era il nome della regione nord- orientale d’Italia, ma, dopo la cadutadell’impero e soprattutto dopo la discesa dei Longobardi (568) cominciò a designare una parte dei...

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Anticamente privo di parapetti laterali e detto Ponte dei Pugni della Guerra, si tratta di un ponte situato nel sestiere di Dorsoduro, nei pressi di Campo San Barnaba. Deve il suo nome ad un'antica tradizione da secoli abbandonata: la Guerra dei pugni, ovvero degli scontri che avvenivano senza armi tra le due fazioni rivali dei Nicolotti di San Nicolò dei Mendicoli e i Castellani di San Pietro di Castello.

Lo scopo dello scontro era quello di far cadere l’avversario nel canale sottostante, per la gioia degli spettatori. Quest'usanza divenne col tempo fin troppo violenta e pericolosa e fu più volte sospesa dalla Repubblica fino a portare, dopo numerosi incidenti seri, alcuni anche mortali, alla sua definitiva soppressione nel XVIII secolo.

Il ponte odierno è stato completamente ricostruito negli anni Settanta dell’Ottocento, vennero messe le ringhiere in ferro e, a ricordo della tradizione, sui quattro vertici della pavimentazione, furono posizionate quattro sagome in pietra d’Istria con la forma del piede umano. Esiste, anche se meno celebre, un altro Ponte dei Pugni presso il campo di Santa Fosca nel sestiere di Cannaregio, anch'esso con le impronte dei piedi in pietra d'Istria. Inoltre, diversi altri ponti erano stati usati come campo di battaglia nelle guerre dei pugni.

La seguente poesia di Attilio Sarfatti (1863 - 1900) racconta proprio questi scontri che avvenivano tra veneziani:

Davanti a un mar de zente, a una gran fraca Che ziga, urla, se move in qua e in là; I se varda, i se stùzzega, i se taca, E ga razon chi più resiste e dà.

Za molti casca in aqua, trema el ponte, I Castelani no pol far fronte.

El popolo no sta drento la pele, E i Nicoloti el porta fin le stele.

Se fussimo a quei tempi de bacan, A quei tempi de pugni e de legnae, Che bòte, Paulo mio, che sancassan, Quante da le to man teste segnae!

Diese contro ti solo, vinti, çento, Cane se pararia sbatue da 'l vento.

Cane che no resiste, ma se sbassa, Co la tempesta ruza, infuria e passa.

 

Al giorno d’oggi, posizionato sulla riva a fianco del ponte, si può trovare un segno del passato: uno degli ultimissimi barconi-negozio esistenti in città, di proprietà di un fruttivendolo. Voi fate il vostro ordine dalla riva e il fruttivendolo vi porge la merce dalla barca...

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